LA CRESCITA ECONOMICA PASSA INEVITABILMENTE ATTRAVERSO LA RIDUZIONE DELLA PRESSIONE FISCALE. IL GOVERNO SI ACCINGE AD ’INTERVENIRE’ SU IRPEF, IRAP E IMU

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    E’ vero che in questi giorni l’attenzione del governo è principalmente rivolta ai lavori della nuova legge elettorale, tuttavia, il tema della ripresa economica rimane comunque una questione prioritaria. E a quanto sembra sarebbero già state dettagliatamente ’studiate’ una serie di misure fiscali (come il taglio del cuneo fiscale, la riduzione dell’Irpef, l’eliminazione dell’Irap, e la detraibilità totale dell’Imu), attraverso le quali procedere nel 2018 a una riduzione della pressione fiscale. Del resto la situazione ha ormai toccato livelli insostenibili. Lo scorso anno ad esempio, in base ai dati raccolti dall’Ocse, il nostro Paese è risultato essere il quinto paese ’nel mondo’ per il peso del cuneo fiscale. Parallellamente, il dipartimento delle Finanze ha recentemente accertato l’acuirsi di imposte dirette come l’Ires, che nei primi quattro mesi del 2017, è risultata aumentare di oltre il 25%. In tal contesto, la riduzione del cuneo fiscale – guardando specialmente alle nuove generazioni – concorrerebbe ad assicurare continuità all’intervento sulle decontribuzioni dell’ultimo triennio, oltre che a rendere meno pesanti gli oneri finanziari per le casse dello stato. E tra le misure pensate dall’esecutivo, prende corpo anche l’idea di eliminare l’imposta regionale sulle attività produttive (l’Irap) la quale, fin dal 1997, pesa oltremodo su piccole e medie imprese. A sottolineare l’insostenibilità del peso fiscale per le aziende italiane, lo evidenzia anche il recente Rapporto dell’Osservatorio del centro studi Cna, ’Comune che vai, fisco che trovi’, dal quale si attesta che nessun paese come l’Italia applica tali livelli di tassazione. Non a caso Luigi Casero, viceministro all’Economia Luigi Casero, intervenendo alla presentazione del Rapporto, ha tenuto a sostenere l’introduzione di “un sistema con un costo del lavoro che permetta alle piccole imprese di competere a livello mondiale”. E la detraibilità totale dell’Imu, così come la riduzione del numero delle aliquote Irpef, rappresentano secondo Casero gli obiettivi prioritari da raggiungere in futuro. Dunque è tempo di dare luogo a un cambiamento che, non solamente rivolto alle famiglie, oltre che a tenere in considerazione la situazione economica e industriale italiana, dovrà soprattutto saper ’tenere testa’ del alle recenti ’raccomandazioni’ dalla Commissione europea rispetto in al bilancio 2017. Nell’occasione di leggeva infatti nella ’missiva’ targata Bruxelles, che “dovrebbe essere spostato dai fattori produttivi su altre tasse meno dannose per la crescita, a saldi invariati, riformando il sistema del catasto, che è molto datato, e reintroducendo una tassa sulla prima casa per le famiglie ad alto reddito”.
    M.