Home POLITICA La crisi è in Senato, domani tocca al calendario

La crisi è in Senato, domani tocca al calendario

Domani non è certo da escludere che Conte possa salir al Colle per formalizzare la crisi.
Poco fa infatti la capogruppo del Senato, a maggioranza, ha deciso che domani alle 18 si riunirà l’Aula per votare il calendario mentre – sempre a proposito di crisi – il 20 agosto l’assemblea si riunirà nuovamente in occasione delle comunicazioni in merito da parte del premier Conte. Una decisione che immediatamente provocato la protesta di Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto, la quale ha affermato che “E’ una cosa gravissima perché non permetterà a tutti i senatori di essere presenti“.
Ad ogni modo ormai è andata: la crisi è dunque approdata in senato. Tutto ciò mente infervora la diatriba sulla data del voto.

Salvini ha fatto subito sapere che “la data limite è ottobre“, il leghista sembra infatti avere le idee abbastanza chiare: prima le urne e poi la flat tax.
E mentre per tuta la giornata è stato tutto un ‘confabulare‘ tra i gruppi parlamentari, di ipotesi, come prevedibile, ne sono uscite ‘a iosa’.
Dal canto suo il Partito democratico ha contato ‘almeno’ 145 senatori, in virtù di uno ‘schieramento’ che potrebbe annoverare M5s, Dem, Leu e Misto. Un calcolo certamente teorico, ma abbastanza forte se sovrapposto invece ai circa 136 senatori che rappresenterebbero complessivamente Lega, Fi e Fdi.
Infine, i senatori di opposizione, hanno commentato che l’informativa di Conte (senza contare l’eventuale voto ‘su una risoluzione che riprende il testo della stessa’), di fatto cancellerebbe le mozioni di sfiducia da parte della Lega e del Pd, per altro già depositate al Palazzo Madama. In questo caso, di conseguenza, il presidente del Consiglio si presenterebbe davanti al Presidente Mattarella per formalizzare la crisi.

Insomma, rispetto all’unica certezza che al momento abbiamo, la crisi,
come puntualmente accade, il resto è ‘strategia‘. E stavolta le alleanze, contano ancora più di prima…
Max