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La Meloni rinnova “Il sostegno dell’Italia a Kiev”, mentre Zelensky chiede altre sanzioni per la Russia, e replica a Belusconi

Poco fa, come da programmi, dopo un colloquio disteso e costruttivo tenutosi nel palazzo governativo di Kiev, la premier Giorgia Meloni ed il presidente Zelensky, sono comparsi insieme in conferenza stampa.

Ho fortemente voluto essere qui in una delle mie prime missioni bilaterali dall’avvio del nuovo governo”, ha esordito il nostro presidente del Consiglio. “Ho voluto farlo per ribadire il pieno sostegno dell’Italia all’Ucraina di fronte all’aggressione russa e per ribadire che l’Italia non intende tentennare in questa vicenda e non lo farà“.

Meloni: “C’era un tempo in cui si diceva che l’Italia non esistesse come nazione, che fosse solo un’espressione geografica. Poi arrivò il Risorgimento”

Come ha tenuto a ricordare il capo del nostro governo, “Siamo a quasi un anno dal giorno che ha portato indietro le lancette della storia d’Europa di qualche decennio. L’invasione iniziata lo scorso 24 febbraio doveva durare qualche giorno, nella mente di chi la muoveva. Le cose non sono andate come ci si aspettava perché è stata sottovalutata l’eroica reazione di un popolo disposto a fare tutto ciò che va fatto per difendere la propria libertà, la propria sovranità, la propria identità“. Tutto questo, ha aggiunto la Meloni, “Mi ha ricordato la nascita dello stato italiano. C’era un tempo in cui si diceva che l’Italia non esistesse come nazione, che fosse solo un’espressione geografica. Poi arrivò il Risorgimento e l’Italia dimostrò di essere una nazione: è un po’ simile a quello che accade a voi oggi. Si diceva che sarebbe stato facile piegare l’Ucraina perché l’Ucraina non era una nazione. Ma voi avete dimostrato di essere una straordinaria nazione. L’Ucraina al cospetto del mondo ha già vinto la sua battaglia per rivendicare la propria identità“.

Meloni: “Si illude chi pensa che, girandosi dall’altra parte, costruirà la pace. Chi si gira dall’altra parte, avvicina la guerra”

Dunque, ha osservato la premier, “L’Ucraina sta pagando un prezzo molto alto. Lo abbiamo visto con i nostri occhi a Bucha e Irpin. Farò quello che posso per trasferire questo racconto ad ogni italiano. Sono in gioco la vita e la morte delle persone, non teorie astratte, ed è impossibile girarsi dall’altra parte. E’ impossibile e sarebbe molto stupido farlo: qui c’è un popolo aggredito e gli interessi ucraini coincidono con quelli dell’Europa. Si illude chi pensa che, girandosi dall’altra parte, costruirà la pace. Chi si gira dall’altra parte, avvicina la guerra. Il popolo ucraino combatte una battaglia per ciascuno di noi, è giusto che noi facciamo la nostra parte, anche lavorando sulla soluzione del conflitto“.

Meloni: “La sconfitta dell’Ucraina rappresenterebbe il preludio all’invasione di altri Paesi. Chi sostiene l’Ucraina anche militarmente è chi lavora per la pace”

Del resto, ha infine concluso la Meloni, “Tutti vogliamo la pace. Ma nessuna pace ingiusta per l’Ucraina può essere vera pace. Nessuna pace che preveda la resa dell’Ucraina può essere vera pace: sarebbe un’invasione. Come sarebbe un’invasione anche la vittoria della Russia. La sconfitta dell’Ucraina rappresenterebbe il preludio all’invasione di altri Paesi europei. Chi sostiene l’Ucraina anche militarmente è chi lavora per la pace“.

Zelensky: “Ringrazio l’Italia per il nuovo pacchetto di aiuti militari per i nostri difensori, è molto importante in questo momento”

E’ stata poi la volta del presidente ucraino, che ha spiegato: “Con Giorgia Meloni abbiamo lavorato su tutti gli aspetti della nostra partnership con l’Italia, a livello bilaterale e nell’ambito delle istituzioni europee e a livello internazionale. Ringrazio l’Italia per il nuovo pacchetto di aiuti militari per i nostri difensori, è molto importante in questo momento. In particolare, i sistemi di difesa antiaerea salvano vite e danno sicurezza alle nostre città“.

Zelensky: “Alla nostra formula di pace, la Russia reagisce con gli attacchi. Questo non vuol dire che la pace non abbia chance”

Inoltre, ha aggiunto, “Abbiamo discusso nuovi passi per nuove sanzioni alla Russia: finché continua l’aggressione, le sanzioni devono rafforzarsi. Abbiamo pensato a come l’Italia possa contribuire concretamente alla pace. Lo stato terrorista finora non riconosce la necessità di fermare l’aggressione: alla nostra formula di pace, la Russia reagisce con gli attacchi. Questo non vuol dire che la pace non abbia chance“.

Meloni: ” Ho fortemente voluto essere qui in una delle mie prime missioni bilaterali, per ribadire che l’Italia non intende tentennare e non lo farà”

Quindi riprendendo la parola, la premier ha aggiunto: “Ho fortemente voluto essere qui in una delle mie prime missioni bilaterali dall’avvio del nuovo governo. Ho voluto farlo per ribadire il pieno sostegno dell’Italia all’Ucraina di fronte all’aggressione russa e per ribadire che l’Italia non intende tentennare in questa vicenda e non lo farà. Siamo a quasi un anno dal giorno che ha portato indietro le lancette della storia d’Europa di qualche decennio. L’invasione iniziata lo scorso 24 febbraio doveva durare qualche giorno, nella mente di chi la muoveva. Le cose non sono andate come ci si aspettava perché è stata sottovalutata l’eroica reazione di un popolo disposto a fare tutto ciò che va fatto per difendere la propria libertà, la propria sovranità, la propria identità“.

Meloni: “Non so se quello di Putin era un avvertimento ma il tempo del Covid era un altro mondo. Il mondo è cambiato dopo il 24 febbraio e non è una scelta che abbiamo fatto noi”

Meloni ha poi spiegato: “Abbiamo parlato molto del tema della ricostruzione, non solo al termine della guerra, ricostruire ora un palazzo distrutto è un segno di speranza, vuol dire scommettere sull’Ucraina. L’Italia lavora a una conferenza sulla ricostruzione da tenersi in aprile. Serve un cambio di passo, bisogna lavorare da adesso, penso che l’Italia possa recitare un ruolo da protagonista con le sue eccellenze strategiche“. Riguardo infine su quanto affermato oggi da Putin, la premier ha replicato: “Non so se quello di Putin era un avvertimento ma il tempo del Covid era un altro mondo. Il mondo è cambiato dopo il 24 febbraio e non è una scelta che abbiamo fatto noi“.

Zelensky: ” Io credo che la casa di Berlusconi non sia mai stata bombardata dai missili. Auguro pace a tutte le famiglie italiane, anche a chi non sostiene l’Ucraina”

A questo punto il presidente ucraino ha colto l’occasione per togliersi ‘un sassolino dalla scarpa’: “Io credo che la casa di Berlusconi non sia mai stata bombardata dai missili“, rispondendo così indirettamente a quanto affermato da Berlusconi alcuni giorni fa. “I diversi leader hanno diritto di pensiero – ha quindi aggiunto Zelensky – il vero problema è l’approccio della società italiana che a quei leader hanno dato un mandato. Io credo che la casa di Berlusconi non sia mai stata bombardata dai missili, mai siano arrivati con i carri armati nel giardino di casa sua, nessuno ha ammazzato i suoi parenti, non ha mai dovuto fare la valigia alle 3 di notte per scappare o la moglie ha dovuto cercare da mangiare e tutto questo per amore dei fratelli russi“. Poi la conclusione del suo intervento: “Io auguro pace a tutte le famiglie italiane, anche a chi non sostiene l’Ucraina, ma la nostra è una grande tragedia che va capita. Voglio che vengano qui a vedere con i propri occhi, vedano la scia di sangue che hanno lasciato“.

Max