LA REPLICA DEL MINISTRO ALFANO: ‘UNA BARBARIE ILLEGALE. LE INTERCETTAZIONI SU MIO PADRE SONO INDEGNE’. SALVINI E M5S ALL’ATTACCO: ‘DEVI DIMETTERTI’

“Oggi labarbarie illegalearriva a farmi scoprire, dalle intercettazioni tra due segretarie, che un uomo di ottant’anni, il cui fisico è da tempo fiaccato da una malattia neurodegenerativa che non lo rende pienamente autosufficiente,avrebbe fatto ’pressioni’ presso le Poste per non so quale fantastiliardo di segnalazioni”. Il ministro Angelino Alfano è tornato a commentare quanto pubblicato dai giornali sulle intercettazioni realtive al grosso giro di favoritismi, appalti e corruzioni smantellato dalla Finanza nella Capitale. “Le due signore che parlano, anche insultandomi, non so chi siano, ma quell’uomo lo conosco bene – precisa il ministro – perché è mio padre ed è indegno dare credito e conto a ciò che i magistrati avevano scartato dopo avere studiato. Nel frattempo, il contenuto reale dell’inchiesta giudiziaria passa in secondo ordine in spregio ai tanti uomini dello Stato che a quella inchiesta si sono applicati”. La vicenda ha ormai assunto ‘dimensioni politiche’, suscitando forti reazioni. Il leader della lega Matteo salvini ad esempio non ha perso tempo, commentando l’accaduto sul suo profilo Fb:  “Ministro Alfano, faccia una cosa giusta: dimissioni. Non per l’assunzione del fratello alle Poste o per quello che avrebbe fatto il padre, ma per la suatotale incapacità di difendere i confini e la nostra sicurezza, i cittadini italiani e le stesse Forze dell’Ordine. #angelinoacasa”. Altrettanto duri i rappresentati del direttorio del M5s, come i capigruppo M5S di Camera e Senato Laura Castelli e Stefano Lucidi, che hanno hanno dichiarato: “Poste Italiane SpA, sta per “Poste Italiane Società per Alfano?Le intercettazioni telefoniche inchiodano letteralmente il ministro degli Interni del governo Renzi. Tra il padre che invia 80 curriculum alle Poste e l’assunzione del fratello del ministro nella stessa società, dovrebbe rassegnare oggi stesso le dimissioni. Tra l’altro – aggiungono i Cinque Stelle – il caso dell’assunzione del fratello di Alfano fu denunciato nel 2013 dal Movimento 5 Stelle il 18 settembre 2013 in una interrogazione a prima firma Andrea Coletti che non ha mai avuto risposta. Chiediamo le immediati dimissioni del ministro degli Interni – hanno quindi concluso Castelli e Lucidi – se vuole per chiederle siamo pronti ad inviare un raccomandata senza ricevuta di ritorno tramite ’Poste Società per Alfano’…”.

M.