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La Roma stanca e nervosa sconfitta all’Olimpico dal Bologna. Per la Champions si fa dura ma nulla è perduto

Prima o poi doveva succedere. Imbattuta in campionato da oltre due mesi, la Roma di
De Rossi si arrende all’Olimpico davanti ad un grande Bologna dopo una gara
nervosa e ricca di sliding doors.

Stanca fisicamente e mentalmente (quasi impossibile reggere al ritmo di tre finali a settimana viste classifica, calendario e impegni di Europa League) e al cospetto di un arbitraggio provocatorio (Maresca di Torre
Annunziata cecchino infallibile con le ammonizioni, inesistenti, dei diffidati Paredes e Llorente in vista della gara di domenica prossima al Maradona), la Roma ha sofferto il gioco a tutto campo di un Bologna preciso nel palleggio e capace di far correre a vuoto, fino a sfiancarli, i centrocampisti giallorossi.

Ma è stata la Roma ad avere l’occasione migliore sullo 0-0 con un piattone di El Shaarawy (le due palle perse nei primi minuti testimoniavano le condizioni approssimative del giocatore dopo lo sforzo di giovedì col Milan) che avrebbe meritato miglior fortuna. Poi, dopo il vantaggio del Bologna con El Azzouzi in mezza rovesciata e alla prima conclusione verso la porta avversaria, ecco la clamorosa palla gol di Paredes che dopo un bel dribbling in area sciupava a portiere battuto.

Il secondo gol rossoblù di Zirkzee gelava l’Olimpico alla fine del pt ma nella ripresa- iniziata senza sostituzioni (perché?) i giallorossi riuscivano a rimettere in piedi la gara. Più con la forza dei nervi che con il gioco.

Subentrato ad uno spento Abraham da appena 3’ è stato Azmoun a suonare la carica e ad alimentare la speranza in un pareggio che a quel punto sarebbe stato festeggiato come una vittoria. Una palla persa a centrocampo da Dybala (lavoro più di quantità che di qualità il suo) ha dato il via alla ripartenza letale che ha suggellato con Saelemaekers al 65’ la vittoria bolognese. A quel punto forse sarebbe stato meglio dare respiro ai big come Pellegrini e Dybala ma De Rossi ha preferito insistere con la stessa squadra risparmiando soltanto a El Shaarawy gli ultimi 20’.

Ora, ma lo si sapeva già in partenza, la strada si fa durissima e il doppio
impegno di Udine (giovedì) e domenica contro il Napoli al Maradona diranno molto, se non tutto, per la volata Champions in campionato. Quel che è certo è che la squadra di De Rossi (come hanno sottolineato gli applausi finali della Curva Sud alla squadra) sta dando tutto.

Dopo una battaglia come quella contro il Milan (peraltro affrontata in inferiorità numerica per oltre un’ora) non si poteva chiedere di più contro la peggiore formazione da affrontare in questo momento e con una decina di partite in meno nelle gambe rispetto ai giallorossi. Ora che non si ricominci col disfattismo ad oltranza e la disillusione generale che genera insicurezza. Come un equilibrista sul filo del baratro (tra tutto e niente il confine è sottilissimo) De Rossi deve dimostrare, e trasferire alla sua squadra, quella tenuta mentale e caratteriale capace di generare coraggio e la consapevolezza di lottare contro tutto e tutti. Non è una novità a queste latitudini.

Le pagelle di Roma – Milan 2 – 1

Svilar 5,5. Celik 5 (dal 52’ Karsdorp 5), Mancini 5,5, Llorente 5,5, Angelino 5 (dal
52’ Spinazzola 5), Paredes 5,5, Crsitante 5 (dall’85’ Joao Costa ng), Pellegrini 5,
Dybala 6, Abraham 5 (dal 52’ Azmoun 6), El Shaarawy 5 (dal 72’ Baldanzi 5).

All. De Rossi 5.

Claudio Fontanini

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Di
Max Tamanti