La T-shirt con la scritta

    Non è passata inosservata e ha anzi scatenato un vero e proprio caso nazionale la maglirtta nera indossata da una militante di Forza Nuova in occasione della manifestazione tenutasi ieri a Predappio, per l’anniversario della marcia su Roma del 22 ottobre 1922. La maglietta porta chiare lettere la scritta ’Auschwitzland’, paragonando il parco giochi della Disney al campo di sterminio di Auschwitz. La scelta non solo ha scatenato in poche ore la polemica in rete, ma è addirittura approdata in Parlamento: il senatore di Leu Francesco Laforgia ha infatti presentato un’interrogazione al Ministro dell’Interno Matteo Salvini. “L’apologia del fascismo, nell’ordinamento giuridico italiano, è un reato previsto dall’art. 4 della legge Scelba attuativa della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione”, sottolinea Laforgia, chiedendo al Ministro “se intende applicarla questa legge, se corrisponde al vero che il Ministero fosse a conoscenza dell’autorizzazione della manifestazione, se abbia dato assenso ai due cortei in profonda antitesi fra loro e se intenda equiparare i due cortei, uno organizzato da fascisti e l’altro dall’Anpi; infine, se condivida il paragone di un campo di sterminio ad un parco giochi e quali misure intenda promuovere al fine di evitare il ripetersi di simili episodi”. Sulla vicenda è intervenuto via social anche il deputato del Pd Marco Di Maio. “Il fascismo non è un’opinione, è un reato – tuona su Twitter – A #Predappio ennesima carnevalata di nostalgici. Partiranno le denunce. La Giustizia deciderà ancora di non procedere?”, si chiede. “Ora pure il negazionismo – aggiunge – Auschwitz diventa un parco giochi con la maglietta ’Auschwitzland’. Inaccettabile!!!” Per il sindaco di Predappio, Giorgio Frassinetti, la città “è stanca di queste manifestazioni: Predappio è una vittima, mentre dovrebbe semplicemente rappresentare la storia”. Riguardo alla maglietta “ma cosa vuoi commentare – ha sostenuto Frassinetti – i cittadini di Predappio meritano rispetto, sono stanchi di tutto questo. Basta!”. Secondo il primo cittadino “Predappio può ricoprire un unico ruolo, e ci sto lavorando da tanto, tanto tempo, quello di diventare un simbolo storico di studio, per far capire a tutti che questo genere di storia non deve ripetersi”. Il leader nazionale di CasaPound, Simone Di Stefano, si è invece dissociato dal corteo di Predappio. “Maledetti pagliacci mascherati che ogni anno andate a Predappio a disonorare i morti con le vostre sguaiate marcette e fate a gara con chi si mette la maglietta più imbecille perché siete le scimmie ammaestrate degli antifascisti – attacca Di Stefano su Facebook – uscisse Mussolini dalla tomba vi prenderebbe a schiaffi, uno per ogni ragazzo o ragazza caduto combattendo per quell’idea così grande che nel vostro microcervello non riesce e non riuscirà mai ad entrare”.