LA TEMPESTA ROMANA-DI NOEMI CAMPEGIANI

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    Lo scandalo che sta colpendo in questi giorni la capitale sembra destinato a lasciare il segno per molto tempo.Una clamorosa inchiesta giudiziaria sta sconvolgendo Roma allertando su molti dei politici ad oggi ancora in carica e sull’operato di alcuni vecchi rappresentati in parlamento. Le indagini del Ros dei carabinieri e della guardia di Finanza hanno smascherato delle attività completamente fuorilegge controllate dai vari esponenti politici gli appalti per i rifiuti truccati, i rom, gli immigrati, sono solo alcuni delle attività malavitose presunte. Vi son già stati be 37 arrestati e 39 avvisi di garanzia ai quali si aggiungono le numerose perquisizioni nei “palazzi” della politica italiana. Quello che l’indagine ipotizza è un’attività malavitosa sostenendo azioni illegali e a delinquere. Tra i 37 arrestati vi sono il direttore generale dell’Ama Giovanni Ficon, gli ex amministratori delegati dell’ Ama Franco Panzironi ,l’ex capo della polizia provinciale Luca Odevaine. Tra gli indagati invece ci sono l’assessore capitolino alla Casa Daniele Ozzimo, il presidente del consiglio comunale Mirko Coratti, il presidente della commissione Trasparenza Giovanni Quarzo e il capo della direzione Integrità, trasparenza e semplificazione amministrativa Italo Walter Politano i consiglieri regionali Eugenio Patanè e Luca Gramazio .A fare maggiormente scalpore nella sede capitolina è la presenza ,tra gli indagati, dell’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno. Nell’ordinanza del giudice Flavia Costantini si legge: «Allo stato dell’indagine può essere affermato con certezza che vi erano dinamiche relazionali precise, che si intensificavano progressivamente, tra Alemanno e il suo entourage politico e amministrativo da un lato e il gruppo criminale che ruotava intorno a Buzzi e Carminati dall’altro. Dinamiche relazionali che avevano a oggetto specifici aspetti di gestione della cosa pubblica e che certamente non possono inquadrarsi nella fisiologia di rapporti tra amministrazione comunale e stakeholders”.La reazione dell’ex sindaco di Roma è stata immediata e perentoria :” Chi mi conosce sa bene che organizzazioni mafiose e criminali di ogni genere io le ho sempre combattute a viso aperto e senza indulgenza. Dimostrerò la mia totale estraneità. Dimostrerò la mia totale estraneità ad ogni addebito e da questa incredibile vicenda ne uscirò a testa alta” ha poi aggiunto la sua volontà di allontanarsi da ogni partecipazione politica fino a che non verrà chiarità la sua posizione :”In questo momento – scrive – il mio impegno principale è capire la portata di questa inchiesta e dimostrare in maniera chiara e puntuale, in tutte le sedi, la mia estraneità agli addebiti che mi vengono mossi” .Lo stesso comportamento è stato tenuto dal presidente dell’Assemblea capitolina Mirko Coratti affermando :” Con sconcerto ho appreso che nei miei confronti è stata aperta un’indagine giudiziaria nell’ambito di una maxi-inchiesta dai risvolti inquietanti. Nel dichiararmi totalmente estraneo a quanto emerge in queste ore dalle indagini, per correttezza verso la città e verso l’amministrazione comunale ho deciso di dimettermi dall’incarico che mi onoro di servire, rimetto pertanto da subito a disposizione dell’Assemblea Capitolina che mi ha eletto la mia carica”, ugualmente l’assessore Ozzimo:” Appresa la notizia di un’indagine in corso nei miei confronti, nell’ambito della maxi inchiesta, pur essendo totalmente estraneo allo spaccato inquietante che emerge dagli arresti effettuati stamattina, rimetto per senso di responsabilità e serietà il mio mandato da Assessore nelle mani del sindaco non volendo in nessun modo arrecare danno all’amministrazione della città”. Il presidente del consiglio Matteo Renzi intervenendo sulla vicenda ha tenuto a dire la sua opinione : “Certe vicende fanno rabbia, serve una riflessione profonda” Poi l’intervento a difesa del ministro Giuliano Poletti: “E’ totalmente fuori, è un galantuomo, ne ho apprezzato lo straordinario rigore morale il suo valore civile e politico”. Le indagini proseguono e le forze impiegate per smascherare la presunta attività mafiosa dei massimi esponenti della politica italiana sono ingenti. L’intero mondo della politica trema e la tempesta sembra solo essere all’inizio.