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“L’America first” di Biden

Far ripartire l’economia e rafforzare l’industria domestica. È l’obiettivo dell’ordine esecutivo firmato da Joe Biden nella sua seconda settimana alla Casa Bianca. La strategia si chiama Buy American (ma si può leggere America First) e prevede un inasprimento delle norme esistenti su appalti e commesse statali per favorire il Made in Usa e rilanciare il settore manifatturiero.

“In tutto il Paese – ha twittato il neopresidente – troppe aziende stanno per chiudere a causa della crisi che dobbiamo affrontare. Hanno bisogno di un aiuto urgente. Ecco perché agirò per sostenere loro e i lavoratori”.

Con quest’ordine esecutivo Biden strizza l’occhio ai colletti blu di Michigan, Wisconsin, Pennsylvania, elettorato fondamentale nella vittoria alla presidenziali.

La Cina “attrae” più degli Stati Uniti

Il piano economico, che spaventa i vicini canadese e gli alleati europei, preoccupati di una riduzione delle esportazione, è indirizzato anche a Pechino. La Cina nel 2020 ha superato gli Stati Uniti nella classifica degli investimenti esteri. Nell’anno del Covid, Washington ha registrato investimenti esteri a ribasso del 49% rispetto al 2019, mentre il Dragone asiatico un incremento del 4% e uno storico sorpasso.

Come se non bastasse, il presidente cinese Xi Jinping nel discorso di apertura del World Economic Forum di Davos, in Svizzera, ha lanciato chiari segnali al nuovo inquilino della Casa Bianca. “Non esistono Paesi uguali e nessun modello è superiore – ha detto il leader comunista – perché tutti riflettono la storia e la cultura di ciascuna nazione”. Ponendosi al centro di un nuovo “multilateralismo”, la Cina ha gettato le basi per prendersi il “palcoscenico economico mondiale”.