Latina, Decreto sicurezza: gli scenari in commissione welfare

    Si è tenuta la commissione welfare per l’aggiornamento sulla situazione e sulle prospettive del
    sistema di accoglienza dei migranti sul territorio comunale alla luce del recente Decreto Sicurezza e
    Immigrazione.
    Il decreto legge su immigrazione e sicurezza, votato all’unanimità dal Consiglio dei Ministri il 24 settembre
    scorso, pone l’amministrazione davanti alla preoccupante prospettiva di un forte ridimensionamento dello
    SPRAR – Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati e una riduzione dei soggetti accolti
    destinando lo SPRAR ai soli titolari di protezione internazionale e ai minori non accompagnati.
    Alla commissione hanno partecipato l’assessora Patrizia Ciccarelli che ha ripercorso quanto fatto da questa
    amministrazione sul tema dell’accoglienza e la funzionaria comunale Stefania Krilic.
    «Un anno fa il Consiglio Comunale ha approvato un percorso per lo SPRAR e il recente decreto sicurezza
    rischia di avere effetti distruttivi sui nostri territori – ha detto la Ciccarelli -. Eravamo davanti un fenomeno
    migratorio di ammassamenti di persone nei CAR e la Prefettura si chiedeva come distribuire e gestire queste
    persone.
    La risposta dell’amministrazione è stata di prendere in gestione tutta l’accoglienza scegliendo la via degli
    SPRAR, sistema pubblico gestito con soldi pubblici, diversamente dai CAS che è un sistema privato gestito
    con soldi pubblici».
    Un obiettivo condiviso dall’intero consiglio comunale, che un anno fa ha deciso di puntare su un’accoglienza
    qualificata, dignitosa e controllata, puntando sul consolidamento del rapporto di leale e reciproca
    collaborazione con la Prefettura e le Forze dell’Ordine.
    Ed è proprio grazie a questo approccio razionale, radicato nel nostro territorio fin dalle esperienze dei Campi
    Profughi, che anche relativamente all’emergenza dei nuovi fenomeni migratori a Latina non esistono reali
    tensioni laceranti nel rapporto tra cittadini residenti e migranti richiedenti asilo.
    Una buona parte del 2017 e tutto il 2018 è stato caratterizzato dall’attesa di un nuovo bando per gli affidamenti
    – bloccati anche per lo scandalo di Fondi – e nel frattempo il Comune ha stretto una collaborazione più proficua
    con le cooperative arrivando anche a chiudere alcune strutture (Sabotino Erikes29 e Casal delle Palme –
    rimangono Hotel della Ville e Le Ferriere).
    A seguito del buon lavoro svolto nello SPRAR, Latina era stato scelto tra soli 20 comuni per un fondo FAMI
    (Fondo asilo migrazione e integrazione) per situazioni emergenziali di grave marginalità e vulnerabilità che
    destinava al nostro Comune 1.700.000 euro per dotare la rete territoriale di strumenti nuovi finalizzati ad azioni
    di risanamento di alcuni spazi urbani, tra i quali, ad esempio, l’ex mercato Annonario e l’area del mercato
    settimanale, oggi drasticamente ridotto dal Ministero dell’Interno a 480 mila euro. Con il decreto quei soldi
    saranno spostati alle Commissioni Territoriali (per rilasciare i permessi) passando a un approccio più teorico
    che pratico nella reale gestione. «Risultato: più CAS e meno SPRAR; permessi ristretti, che significano meno
    percorsi di integrazione», spiega la Ciccarelli.
    «Nel sistema SPRAR – ha spiegato la dottoressa Krilic – gli operatori non possono fare lucro e tutto deve
    essere giustificato al Ministero. Il sistema dei CAS funziona sul massimo ribasso invece che sulla valutazione
    della qualità del servizio offerto. Adesso, inoltre, è stato previsto che da 35 euro giorno di base d’asta si passi
    a 19 strozzando già in partenza la possibilità di offerta. Lo SPRAR costa in media 49 euro per un progetto
    condiviso e approvato dal Ministero».