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Latina, sequestro beni a noto imprenditore pontino per smaltimento illecito rifiuti

La Polizia di Stato di Latina sta eseguendo un decreto di sequestro beni. Il sequestro eseguito dai poliziotti della Divisione Anticrimine di Latina e del Servizio Centrale Anticrimine della Polizia di Stato è stato emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione di Roma, su proposta congiunta del Procuratore della Repubblica di Roma e del Questore di Latina, nei confronti di un noto imprenditore pontino, in relazione all’illecito smaltimento di rifiuti.
Aggiornamento ore 10
Diverse società, sette terreni, nove fabbricati e numerosi rapporti bancari, per un valore stimato in circa 1,5 milioni di euro, sono stati sequestrati a un ex imprenditore di Latina che operava illegalmente nello smaltimento di rifiuti. L’imprenditore pontino interessato dal sequestro è un 55enne che nel 2017 era stato arrestato, nell’ambito dell’operazione “Dark side” ed era stato anche raggiunto da un provvedimento di sequestro preventivo che aveva interessato i suoi beni e aziende. L’uomo è ritenuto al vertice di un sodalizio criminale dedicato allo smaltimento illecito di rifiuti che venivano interrati in una ex cava alle porte di Aprilia, in provincia di Latina, in località Tufetto, senza alcuna autorizzazione al trattamento e senza alcun tipo di preparazione preventiva del luogo affinchè i rifiuti potessero non disperdersi ed entrare in contatto con l’ambiente, arrecando grave danno alla collettività. Le attività investigative hanno consentito di accertare che l’ex imprenditore, avendo la disponibilità di questi terreni, promuoveva e gestiva traffici illeciti con il sostegno e la partecipazione dei familiari i quali, oltre ad organizzare il conferimento abusivo, incassavano i compensi per i vari scarichi.

In 5 mesi nella cava 200 sversamenti abusivi di rifiuti anche tossici

All’interno della cava erano stati realizzati, nell’arco di 5 mesi, circa 200 sversamenti abusivi, inclusi rifiuti di natura tossica, che avevano procurato elevatissimi profitti, poi reimpiegati nel circuito economico legale. Le indagini patrimoniali, svolte dalla divisione anticrimine e dal servizio centrale anticrimine della Polizia di Latina, hanno permesso di appurare che l’uomo, su cui gravano anche numerosi precedenti penali (violazione di sigilli, abusi edilizi, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, insolvenza fraudolenta, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, occultamento e distruzione di documenti contabili, truffa e bancarotta fraudolenta) era in possesso di grandi disponibilità economiche ed era diventato il punto di riferimento di tutte le attività imprenditoriali della sua famiglia. L’uomo era stato attivo, in passato, anche nel campo edile ma sin dal 1996 era sconosciuto al fisco. Nel tempo il 55enne aveva ottenuto una ricchezza tale da poter investire in aziende, beni immobili e attività commerciali, che in parte, hanno intestato anche a terze persone. Il vantaggio dello sversamento illecito dei rifiuti, nei soli 5 mesi di svolgimento dell’indagine, è stato stimato in circa 180mila euro. I trasporti effettuati per conto di una soltanto delle società conferitrici gli fruttavano circa 330mila euro all’anno. Tuttavia il reddito formale del nucleo familiare tra il 1997 e il 2016 risultava al limite della povertà Pertanto è scattato il sequestro.