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Lavoro, oltre 3,3 milioni di lavoratori hanno pensato di dimettersi

Nella presentazione a Roma del rapporto Inapp, emerge come aspetto significativo il numero di lavoratori che manifestano l’intenzione di abbandonare il proprio impiego. Si calcola che il 14,6% dei lavoratori tra i 18 e i 74 anni, corrispondente a oltre 3,3 milioni di individui, abbia contemplato l’idea di dimettersi. Questa percentuale è divisa tra un 1,1% che sarebbe incline a farlo anche a fronte di una diminuzione del tenore di vita e un 13,5% che opterebbe per questa decisione solo se potesse garantirsi altre fonti di reddito.

Coloro che manifestano l’intenzione di dimettersi sono prevalentemente i lavoratori dipendenti, soprattutto quelli impiegati in organizzazioni di medie dimensioni (con 15-49 dipendenti) e che operano in imprese del settore privato. Nel settore pubblico, l’1,5% dei lavoratori (rispetto all’1% del settore privato) sarebbe disposto a farlo anche se ciò comportasse una riduzione del tenore di vita. Il desiderio di cambiare lavoro è più accentuato tra coloro che svolgono mansioni più faticose e poco soddisfacenti.

Lavoro, età media sempre più alta

Due sono gli aspetti che esercitano un impatto sul mercato del lavoro in Italia: l’invecchiamento della popolazione e la dinamica della forza lavoro. Nel 2002, per ogni 1.000 individui compresi tra 19 e 39 anni, se ne contavano appena oltre 900 che appartenevano alla fascia di età compresa tra i 40 e i 64 anni. Tuttavia, nel 2023, questa cifra è salita oltre le 1.400 unità. Ogni 1.000 lavoratori tra i 19 e i 39 anni sono ora affiancati da ben 1.900 lavoratori adulti e anziani. Il settore caratterizzato da una presenza significativa di lavoratori anziani è quello della Pubblica amministrazione, con 3,9 lavoratori anziani per ogni lavoratore giovane, seguito dal settore finanziario e assicurativo.