CALCIO

Lazio, faccia a faccia Sarri-squadra dopo la disfatta di Bologna

Dov’è finita la Lazio? La cercano senza successo negli spogliatoi del Dall’Ara, qualcuno pensa che da lì non sia mai uscita. Hanno ragione, perché la Lazio vista a Bologna non è quella che appena una settimana prima aveva stritolato la Roma. E nemmeno quella della prima vittoria in Europa, dove i gol sono stati due ma potevano essere il triplo.

Di quella luce dopo il tunnel s’è persa traccia. La Lazio è tornata nell’ombra, mai così tetra. Lo 0-3 contro la banda Mihajlovic apre interrogativi complicati. Com’è possibile che una squadra bella come quella delle ultime due gare si trasformi nella peggiore della stagione? Dove sono le 20 occasioni arrivate con la Lokomotiv Mosca? La Lazio con il Bologna non è riuscita a fare nemmeno un gol. Peggio: non ha mai tirato in porta.

Zero, non s’è visto nulla, nemmeno la voglia. Eppure di fronte c’era una squadra che nelle precedenti tre giornate aveva subito 12 gol, 4 solo dall’Empoli. Forse non se lo spiega nemmeno Sarri, che dopo lo sprofondo si è chiuso nello spogliatoio con la squadra. Un faccia a faccia teso, poco sereno. Andavano trovate le motivazioni.

Non possono essere le poche ore di distanza dalla gara di Europa League, la Lazio non era stanca, è stata inesistente. È diverso. E non può nemmeno essere l’assenza di Immobile, decisivo certo, ma a Muriqi (ancora insufficiente) sono arrivati pochi palloni giocabili. Sarri ha due settimane di tempo per capirlo e invertire la tendenza, altrimenti la rincorsa alla Champions i fa complicata.