Home SPORT CALCIO Lazio, Sarri chiama la società: “Serve comprare ora”

Lazio, Sarri chiama la società: “Serve comprare ora”

Una buona Lazio non basta a sbancare San Siro. Contro l’Inter la squadra di Sarri riesce solo a tenere in bilico il risultato fino al fischio finale. Ma per vincere contro i primi della classe serviva qualcosa in più. Il capolavoro dell’andata non concede repliche, festeggia l’ex Simone Inzaghi, sempre più mattatore del campionato.

Il suo avversario, Maurizio Sarri, intravede però sprazzi di buon calcio. Lo afferma ai microfoni di Dazn al termine della gara: “Abbiamo fatto una buona partita. Nel primo tempo più attendisti, nella ripresa bene, cercando il pareggio sino alla fine. Il secondo tempo giocato come avevamo detto, a viso aperto, senza timore. Nel primo tempo invece, anche gli avversari ci hanno costretti a difendere. Non abbiamo sofferto enormemente se non per pochi minuti, bene comunque. La sensazione di solidità data questa sera è stata buona, speriamo di darla ancora con continuità”.

I problemi, ammette l’allenatore della Lazio, sono sempre i soliti: “Bisogna essere compatti, solidi. Abbiamo giocatori di qualità e in maniera offensiva qualcosa tiriamo fuori sempre. È mancata compattezza difensiva e il match contro l’Empoli ci ha fatto tornare dubbi dopo buone prestazioni dietro. Il mercato? Non so. Siamo bloccati dall’indice di liquidità e non ho nemmeno capito cosa cavolo sia”.

Ed è proprio l’indice di liquidità a bloccare i piani della Lazio. Anse se Sarri è stato chiaro: per puntare in alto bisogna comprare da subito: “La società sa che avrei bisogno di qualcosa, vedremo se farà. I giocatori di qualità mi piacerebbe farli giocare tutti insieme, ma per i miei gusti spesso abbiamo preso troppi gol. Io sono il responsabile e qualche tentativo di correzione devo farlo. I rinforzi? Per quello che ho in mente ci vuole qualcosa in più anche a livello numerico. Siamo tanti, ma qualcuno non è adatto a fare questo calcio. Un mercato non ci basta. Bisogna cominciare ad intervenire, perché fare tutto in un mercato diventa complicato”.