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Le Iene, domani su Italia1 ‘25 anni di Iene tutti da ridere’, con gli inviati storici del programma

Domani, domenica 4 dicembre, in prime-time su Italia1, in onda il sesto e ultimo appuntamento stagionale con “Le Iene presentano: Inside”. Stefano Corti – nella puntata speciale scritta da Riccardo Messa – soffia sulle venticinque candeline del programma mostrando backstage, candid camera e scherzi, assolutamente inediti, realizzati nel corso della trasmissione.

A raccontare gli aneddoti e la nascita dei momenti più esilaranti dello show tutti i protagonisti che ne hanno fatto parte, tra cui: Lillo e GregLuca e PaoloPio e AmedeoFabio VoloFrank MatanoVictoria CabelloPifEnrico Lucci e il Trio Medusa.

Le Iene, la storia di un format che rivoluzionato il modo di fare informazione in televisione, lanciando diversi personaggi

Era il 1997, alla conduzione della prima stagione c’era Simona Ventura, e gli inviati, come oggi, erano per strada a fare il loro lavoro. Tra i primi, due grandi della comicità:

Lillo e Greg. “Ho amato tantissimo Jenissima, era proprio il nostro stile, assolutamente surreale, demenziale e senza senso. Era una parodia di Paperissima, papere ed errori ma esasperati. La cosa forte – dicono – è che nessuno ci conosceva, quindi questo rafforzava il programma perché arrivavamo vestiti di nero facendo domande assurde e nessuno sapeva chi fossimo.”. I due ricordano lo sketch più noto, quello che secondo loro è stato decretato dal pubblico come il più iconico. Intervistarono Giulio Andreotti e Greg mimò di essere colpito da una mitragliata mentre rivolgeva all’allora onorevole una domanda sui suoi presunti rapporti con la mafia. Una scenetta su cui ridono ancora oggi perché improvvisata all’istante e portata avanti tutto il giorno, per paura che gli addetti alla sicurezza ne scoprissero la finzione.

In quegli anni prese piede La supercazzola, un gioco di parole ispirato da Ugo Tognazzi (nel film cult “Amici miei”, ndr.) che rese celebre un inviato non ancora noto fino a quel momento:

Teo Mammucari. “Lo facevo da ragazzino quando mi interrogavano le insegnanti a scuola, così me la scampavo. L’ho messo in pratica con i politici perché parlavano a memoria, qualsiasi cosa io dicessi loro rispondevano come se nulla fosse.”. Tre le scene più divertenti, nella puntata di domani, quelle con i politici Armando Cossutta, Sandro Curzi, Rocco Buttiglione, e con i protagonisti del cinema Michele Placido, Ornella Muti e Mario Monicelli. Ripercorrendoli, Mammucari ricorda che l’unico ad aver capito subito lo scherzo fu Gigi Proietti, che lo lasciò parlare e gli rispose esattamente allo stesso modo, prendendolo in giro a sua volta.

Ed ancora, la puntata continua con il Trio Medusa. Corti spiega che quando i tre sono arrivati a Le Iene la loro risata era talmente contagiosa che l’autore Lorenzo Maiello decise di fargliela fare a margine di interviste del tutto provocatorie, con lo scopo di suscitare una reazione esasperata nei loro interlocutori. Alcuni personaggi la trovavano divertente, altri, invece, non la presero bene, uno su tutti: Vittorio Sgarbi che, però, definendoli “culattoni raccomandati”, contribuì alla nascita del loro personaggio.

Alessandro Sortino ebbe invece l’idea di trasformare quella risata in una canzoncina. La musichetta sulla quale cantavano (Questa è proprio una ca…, una vera cazza…, una grande, gigantesca, strepitosa ca**ata!) partiva nel momento in cui gli intervistati davano al Trio una risposta poco convincente. Infine, i tre raccontano anche una curiosità: quel jingle fu la suoneria per il telefonino più scaricata negli otto anni successivi alla messa in onda del primo servizio.

Si rivedranno Le lezioni di inglese di Mr. Brown, interpretato da Andrea Pellizzari che le ricorda così: “Fabrizio Montagner, autore storico de Le Iene, ebbe l’idea del corso quando, al rientro da un servizio, assistemmo a un tamponamento e io esclamai in inglese: This is an accident. Ne abbiamo parlato e abbiamo girato le prime candid. Quelli che amo di più ricordare – continua Pellizzari – sono i Where is Mr. Brown, li ho messi anche nel curriculum.”. 

 Qualche anno più tardi arrivò Angelo Duro, che vestiva i panni del Cantante senza pubblico, un disturbatore che interrompeva esibizioni, presentazioni e comizi per farsi notare. Tra le sue gag quella più vista fu quella con Dario Fo che rise divertito per tutto il tempo.

In onda anche un classico de Le Iene, L’intervista interrotta. Un’idea semplice che negli anni ha fatto “perdere la testa” a personaggi del calibro di Mike Bongiorno, Pippo Baudo, Carlo Verdone, Fiorello e Paolo Bonolis, e che, tramandata nel tempo, è passata da Peppe Quintale a Pif, per poi arrivare a Frank MatanoVictoria Cabello racconta le sue interviste agli attori hollywoodiani in cui riusciva a instaurare fantomatiche relazioni sentimentali facendogli recitare un copione. Celebri quelle con Tom Hanks e Leonardo Di Caprio. Oggi dice: “Aver trovato attori così importanti che mi hanno seguita in quella follia è stato divertentissimo.”.

 Luca e Paolo raccontano il loro esordio con i I cugini mer*a, due intervistatori che facevano in loop un giochino volto a spazientire il prossimo: il primo cominciava con una domanda all’intervistato e il secondo rispondeva al suo posto, così che “la vittima” non avesse mai il tempo di dire la sua. Tra i momenti più divertenti anche quello inventato da un duo che, nel giro di poco, diventerà uno dei capisaldi dello show:

Il coro degli Ultras di Pio e Amedeo. Poi fu il momento del finto reality Mortaccia tua: veniva poggiata a terra una linea su cui c’era scritto che oltrepassandola si superava la soglia della libera offesa che divideva i Bugs dai personaggi, ignari di quanto stava per accadere.

Nel video in onda domani anche due dei format di Gip che ebbero più successo nel programma: Le classifiche e le Frasi a doppio senso nella vita di ogni giorno che l’inviato pronunciava munito di telecamera nascosta pronta a registrare le reazioni.

La declinazione al femminile rivolta agli uomini fu affidata a Elena Di Cioccio.

Corti spiega che per gli amanti della trasmissione, da sempre, pensare al Teatro alla Scala di Milano equivale a pensare a un unico nome, quello di Enrico Lucci. L’ex inviato ricorda i suoi servizi così: “Prima mi venne spontaneo arrivare lì e, per scherzo, dirottare tutti verso una porta secondaria che non si apriva, poi l’evoluzione è stata quella di commentare gli abiti degli invitati dicendo cose assurde”. 

 Di fronte al Parlamento, invece, ad attendere i leader politici c’erano le domande-interrogazioni di Sabrina Nobile temute dai più, nonostante fossero semplici e di cultura generale.

Infine, le interviste nude di Fabio Volo, quelle senza limiti di Fabio Canino e altri servizi mai trasmessi in tv nei 25 anni di trasmissione.

Max