LE RECENTI GELATE HANNO COMPROMESSO IL 60% DEI RACCOLTI, BRUCIANDOI FRUTTETI E VIGNETI PREGIATI TRA L’AREA DEI CASTELLI ROMANI E DI ROMA SUD. COLDIRETTI: ‘URGE LO STATO DI CALAMITÀ’

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    “Il bilancio dei danni è pesantissimo. Vigneti, piantagioni di kiwi, frutteti, ortaggi. Una vera e propria caporetto per la nostra agricoltura. E dire che non abbiamo ancora finito il monitoraggio sul territorio e i sopralluoghi nelle aziende. Un colpo così duro proprio non ci voleva”. Le gelate che nei giorni scorsi hanno colpito la aree comprese fra i Castelli Romani e l’area Pontina, ha avuto conseguenze devastanti sulle culture. Lo denuncia il segretario di zona della Coldiretti dei Castelli Romani e Roma Sud, Elvino Pasquali. Il repentino abbassamento delle temperature ha infatti  bruciato le gemme e le fioriture primaverili, compromettendo quasi il 60% del raccolto, un patrimonio agricolo di primissimo valore e di assoluta qualità. Parliamo di kiwi, vigneti, coltivati nel centro-sud del Lazio: da Colonna a Frascati, Velletri, da Lariano a Marino, Ciampino fino a Ardea e Nettuno. Nello specifico, tanto per dare idea dei danni, nel caso dei vitigni si parla di prodotti di qualità come il celebre ‘Cacchione’ di Nettuno, la Malvasia di Candia e Trebbiano, ma anche Montepulciano, Syrah e Merlot. Una mancanza di prodotto che finirà inevitabilmente per tradursi in un danno immenso per tutta la filiera (dai raccoglitori agli imbottigliatori, etichettatori, ecc,), e avrà pesanti ripercussioni sul lavoro e sui redditi. Urge intervenire per scongiurare il peggio, compromettendo l’intera stagione, afferma il direttore della Coldiretti di Roma Roberto Scano: “Dobbiamo concludere in fretta la fase della ricognizione. Siamo già in contatto con i sindaci e gli assessori all’agricoltura dei comuni colpiti dalle gelate, titolati ad avviare la procedura di richiesta della calamità. Invito i titolari delle aziende danneggiate a produrre presso gli uffici dei rispettivi comuni di residenza l’autocertificazione dei danni subiti, che è importante per ottenere i risarcimenti in caso di accettazione della richiesta di riconoscimento dello stato di calamità. I nostri sportelli – conclude infine Scano – sono a disposizione per ogni attività di consulenza e assistenza”. Discorso a parte merita la frutta, per i cui danni subiti Coldiretti ha spiegato che occorre almeno un’altra settimana per quantificare la reale portata degli effetti sui pescheti, mentre già oggi si può dire addio almeno alla metà dei raccolti di susine, kiwi e ciliegie.

    M.