LEGGE STABILITA’: VIA LIBERA SENZA FIDUCIA

Il governo non dovrebbe porre la questione di fiducia sulla Legge di Stabilità nell’ultimo passaggio per l’approvazione definitiva a Montecitorio. La Commissione Bilancio sta intanto esaminando le modifiche apportate nel passaggio in Senato e, dopo la discussione generale e la replica del Governo, si riunirà nuovamente nel primo pomeriggio.

Poi la manovra è attesa in aula dalle 18,30. Se il governo non porrà la fiducia i tempi del passaggio in aula potrebbero essere più brevi e dunque il via libera definitivo arriverebbe già domani.

I gruppi parlamentari hanno comunque avvertito i deputati di tenersi pronti anche ad arrivare a martedì.

Dubbi dal Servizio Bilancio di Montecitorio –  Dubbi e richieste di chiarimenti all’esecutivo arrivano dal Servizio Bilancio di Montecitorio sul nuovo testo della manovra trasmesso dal Senato. In un ampio dossier di oltre 100 pagine gli uffici esaminano i profili finanziari delle modifiche apportate. E non tutte ’funzionano’ alla perfezione. Ecco alcune osservazioni. Per quanto riguarda il credito di imposta ai piccoli imprenditori senza dipendenti la platea dei beneficiari è determinata individuando i soggetti che non hanno utilizzato lavoratori dipendenti nel 2012. In proposito, andrebbe valutato se sussista un incremento di beneficiari, rispetto alla situazione del 2012, determinato dall’aumento della disoccupazione registrato in questi ultimi anni e quindi, presumibilmente, del numero delle imprese che non utilizzano lavoratori dipendenti. Inoltre – scrive il servizio bilancio – andrebbe altresì valutato se possano determinarsi effetti connessi a possibili comportamenti elusivi (lavoro sommerso) adottati al fine di fruire del predetto credito d’imposta. Andrebbe acquisita infine la valutazione del Governo circa la compatibilità con la normativa europea, al fine di evitare eventuali procedure di infrazione, tenuto conto che il beneficio è limitato a specifiche categorie di contribuenti. Per le alluvioni in Liguria invece appare utile acquisire conferma circa la congruità delle risorse disponibili sulla contabilità, senza pregiudicare gli interventi già programmati a valere sulle medesime disponibilità. Per casse e fondi si rileva che l’onere risulta limitato all’entità dello stanziamento previsto.

Appare, tuttavia, opportuno acquisire l’avviso del Governo in merito all’idoneità delle procedure per l’ammissione al beneficio, da definire con apposito decreto ministeriale, a garantire il rispetto del previsto limite di spesa. Quanto alla cessione della rete elettrica Fs Si prevede, inoltre, che le risorse finanziarie derivanti dalla cessione, corrispondenti al valore dei contributi pubblici, siano destinate alla copertura di investimenti sulla rete ferroviaria nazionale previsti dal contratto di programma. In proposito la relazione tecnica del Governo afferma che ciò determinerà minori esborsi a carico dello Stato. Tuttavia non risulta indicato né dalla disposizione, né dalla relazione quale sia l’ammontare dei contributi pubblici e la conseguente riduzione dei trasferimenti del contratto di programma che verrà effettuata nonché la proiezione temporale di tali potenziali minori spese. Sul punto appare opportuno un chiarimento da parte del Governo. Infine, tra le altre norme, sulla regolarizzazione per gli operatori dei giochi nel caso di mancata adesione alla procedura di regolarizzazione prevista dal testo, l’applicazione del nuovo meccanismo tributario implicherebbe l’attivazione di procedure di accertamento da parte degli uffici le quali, per conseguire gli effetti di gettito attesi, dovrebbero avere un esito favorevole per gli uffici stessi. Qualora tali circostanze non si realizzassero per intero, verrebbe meno (o comunque potrebbe risultare posticipato) il conseguimento di una quota del maggior gettito stimato dalla relazione tecnica (pari a 210 milioni all’anno).

Commissione, inammissibili 50 emendamenti – Dei 130 emendamenti presentati in Commissione bilancio della Camera alla Legge di Stabilità ne restano 80. Il presidente Francesco Boccia ha dichiarato infatti inammissibili 50 proposte arrivate al testo da M5s, Fi e Sel. Al termine dell’esame delle 80 proposte restanti (improbabile che passino perché costringerebbero il parlamento ad una quarta lettura) la manovra è attesa in Aula alla Camera dove inizierà la discussione generale.