Legittima difesa, Salvini cerca di accelerare al Senato

    Entro fine anno il testo sulla Legittima difesa, fortemente voluto dal ministro degll’Interno, Matteo Salvini, potrebbe diventare legge. Il leader leghista, che punta diritto al 40 per cento dei voti, vuole accelerare i tempi e fare in modo che il testo venga approvato per la fine di ottobre e poi definitivamente votato entro fine anno alla Camera. E a quanto pare, detto fatto: gli ordini di Salvini sono legge: “per ladri e rapinatori la pacchia è finita!”.?Al Senato, in commissione Giustizia, una serata per la discussione generale sul testo, un paio d’ore per presentare gli emendamenti, tra martedì e mercoledì della prossima settimana si vota, tra il 23 e il 24 ottobre in aula. Inutile la raffica di richieste di soppressione del testo, firmate Leu, presentate dall’ex presidente del Senato Piero Grasso. Destinate al cestino anche quelle del capogruppo Pd, e avvocato, Giuseppe Cucca. Morbide quelle di Giacomo Caliendo, per conto di Forza Italia, che – guarda caso – giusto nelle stesse ore in cui si parla di legittima difesa ottiene la presidenza di una commissione strategica a palazzo Madama, e destinata a decidere sui futuri ricorsi per il taglio di vitalizi, quella battezzata “contenziosa”, proprio grazie alla scheda bianca del leghista Simone Pillon e della grillina Elvira Lucia Evangelista. Basta andare in commissione Giustizia, al piano rialzato di palazzo Madama, per rendersi conto di che guaio giuridico stanno per combinare i leghisti. Sprezzanti dei moniti di magistrati di esperienza come Piercamillo Davigo che ancora due giorni fa, a Dimartedì, ricordava come sarà impossibile per un pubblico ministero non iscrivere neppure sul registro degli indagati il protagonista di un caso di legittima difesa. Non sono servite a nulla le audizioni. Perfino dall’ex procuratore aggiunto di Venezia Carlo Nordio, non certo una toga “rossa”, è venuto un esplicito invito alla prudenza. Eccolo dire il 25 settembre su domanda di Grasso: “Non si può evitare l’avvio di un’indagine, come chiedono alcune vittime di aggressioni. Non si può escludere a priori il caso della legittima difesa preordinata, cioè il caso del difeso che invita a casa l’amante della moglie, finge di scambiarlo per un ladro e lo uccide”.
    Tant’è. Ecco che l’articolo 52 del codice penale – riscritto nel 2006 dall’allora Guardasigilli leghista Roberto Castelli con il governo Berlusconi – viene stravolto. Basta un avverbio. Basta un “sempre” piazzato al secondo comma. “Sussiste sempre il rapporto di proporzione se taluno usa un’arma al fine di difendere la propria o altrui incolumità, i beni propri o altrui”. “Sempre”. Quindi il pm ha le mani legate. Quel “sempre” dovrebbe impedirgli di iscrivere nel registro degli indagati colui che ha sparato, per capire se lo ha fatto legittimamente Ma alla Lega neppure quel “sempre” basta. Non vuole vincere. Vuole stravincere. Ecco allora un ulteriore comma aggiuntivo, elaborato dal relatore del provvedimento, nonché presidente della commissione Giustizia del Senato, l’ovviamente leghista Andrea Ostellari. Che scrive così: “Agisce sempre in stato di legittima difesa colui che compie un atto per respingere l’intrusione, posta in essere con violenza o minaccia di uso di armi o di altri mezzi di coazione fisica, da parte di una o più persone”. Come dice la vice presidente del Senato, l’avvocato Anna Rossomando, lo slogan della Lega è “cittadino arrangiati”, con un esplicito invito all’uso indiscriminato delle armi. Un “mostro giuridico” per il Dem Cucca che ovviamente ne propone la cancellazione. Il testo è talmente hard che perfino M5S è costretto a prendere le distanze dall’alleato di governo. Con tre emendamenti, firmati da Francesco Urraro, presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Nola, i grillini chiedono di cambiare, o quantomeno ammorbidire il testo. Per esempio aggiungendo la frase “con violenza o minaccia alla persona” rispetto alla generica versione leghista. E ancora proponendo modifiche nel comma che riscrive l’articolo 55 del codice penale sull’eccesso colposo nel quale si stabilisce che “la punibilità è esclusa se chi ha commesso il fatto per la salvaguardia della propria o altrui incolumità ha agito in stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto”. Urraro, dopo la parola “punibilità”, propone di aggiungere “per eccesso di colpa lieve”. Ma soprattuto chiede di sopprimere quel “ovvero in stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto”.?A rileggere le parole di Salvini del 20 settembre – “La proposta della Lega prevede il sacrosanto diritto di difendersi all’interno della propria abitazione: se mi trovo in casa una persona armata e mascherata alle 3 di notte non sta a me capire se ha un’arma finta, ho il diritto di difendermi senza se e senza ma” – tutto lascia presupporre che anche gli emendamenti grillini potrebbero non essere accolti.