L’EPOCA THATCHER – PRIDE

    Sembrano passati cento anni, ma sono molto meno quelli che racconta ’Pride’ di Matthew Warchus, in sala con Teodora dall’11 dicembre e al 12/mo posto negli incassi del primo weekend con una media per copia da primo posto. Questa commedia piena di spirito e intelligenza, reale e fantastica allo stesso tempo, che parla dell’inedita solidarieta’ da parte di gay e lesbiche londinesi verso i minatori in epoca Thatcher, è già un piccolo caso di successo.Siamo nel 1984 durante lo storico sciopero dei minatori inglesi. A Londra il movimento gay, spinto dalla solidarieta’ verso chi, come loro, lotta contro il sistema che li discrimina, decidono di raccogliere fondi per gli scioperanti del Galles nel segno del nascente movimenti LGSM (Lesbians and Gays Support the Miners). Il sostegno, almeno quello che si vede nel film, va verso una piccola comunita’ gallese che inizialmente accoglie con una certa diffidenza l’iniziativa, considerando il sostegno di lesbiche e gay inopportuno e imbarazzante. Insomma l’incontro fra i due mondi sara’ piu’ che difficile per non dire esplosivo e comunque esilarante per situazioni, ma si trasformera’ in un’entusiasmante amicizia. ’’Entrambi i gruppi protagonisti del film (il movimento LGSM e i minatori gallesi) hanno di certo una visione politica, ma e’ la loro umanita’ a essere cosi’ coinvolgente – dice il regista di questo film passato quest’anno al Festival di Cannes nella Sezione Quinzaines des Realisateurs -. ’Pride’ trascina il pubblico verso concetti piu’ ampi di generosita’ e comprensione reciproca. Mentre montavo il film ho capito che ’Pride’, nel descrivere la relazione tra due opposti che in qualche modo oltrepassano gli ostacoli che li dividono, si stava rivelando una classica commedia romantica. Solo che non si trattava di una relazione tra due persone, bensi’ tra due gruppi, tra due comunita’, guidate non dall’amore romantico ma dalla solidarieta’’’. A Roma invece a presentare il film stamani lo sceneggiatore Stephen Beresford e gli attori Andrew Scott e George Mackay. Dice il primo raccontando un episodio tutto italiano che risale agli anni Ottanta. ’’Due rappresentanti del LGSM vennero in Italia chiamati dalla rivista di cultura omosessuale Babilonia. A questi due personaggi del movimento inglese, vennero dati parecchi soldi raccolti nel nostro Paese e anche parecchi pacchi di viveri che furono mandati direttamente in Galles. E qui, in un piccolo paesino del Galles, successe l’incredibile. Si riunirono in una grande stanza e cominciarono ad aprire i pacchi venuti dall’Italia essendo anche molto affamati. Ma non sapevano assolutamente cosa fosse la pasta, e come si cucinasse, e tantomeno l’olio. Andarono cosi – conclude Stephen Beresford – per tentativi. Prima scambiarono l’olio per qualche liquore e cominciarono a berlo. E poi, per cucinare la pasta, pensarono bene di friggerla come se fossero delle semplici patatine’’.