LETTA, MEDIA CON PARTITI, VIA IMU SOLO PER LA PRIMA CASA E NO IMPRESE (2)

    Di tutto il resto se ne riparlera’ quando l’Italia sara’ uscita dalla procedura di infrazione e potra’ disporre di un ’tesoretto’ per affrontare gli impegni economici. Quando cioe’ il governo avra’ respiro per affrontare il ridisegno della tassazione sugli immobili e il sistema complessivo degli ammortizzatori sociali. Forse, nella maggioranza qualcuno si aspettava di piu’. Tanto che Saccomanni, lasciando palazzo Chigi per andare a Montecitorio da Renato Brunetta, spiega: “Siamo impegnati a cercare la massima condivisione con le forze politiche”. E in serata circolano voci su tensioni nella delegazione Pdl al governo per l’esclusione delle imprese dal provvedimento in Cdm venerdi’. A palazzo Chigi non si nasconde invece la soddisfazione per la decisione di incardinare i dibattiti parlamentari sulle riforme. La prossima settimana, il 22, il ministro Gaetano Quagliariello sara’ sentito dalle commissioni congiunte affari costituzionali di Camera e Senato (cioe’ la futura convenzione). E il 29 sia a Montecitorio sia a Palazzo Madama comincera’ il dibattito in aula sulle riforme. Una volta partito questo, sara’ possibile istituire la commissione di esperti voluta dal premier. Oggi si registra che il Pd vira decisamente verso un ritorno al Mattarellum (presto un ddl), la prima scelta cioe’ del premier. Ma su questo, Letta preferisce non entrare lasciando al ministro delle Riforme di sondare i partiti. E ben sapendo che il punto di equilibrio sulla legge elettorale potrebbe essere un altro. Quanto al blitz del Pdl sulle intercettazioni, il governo non vuole entrarci. Letta e’ consapevole delle condizioni in cui e’ stato formato l’esecutivo e l’allerta a palazzo chigi e’ sempre alto, quando nella maggioranza si aprono queste crepe. Ma il governo si mantiene concentrato sulle cose concrete da fare e sugli impegni programmatici sui quali e’ stata votata la fiducia. In questa fase, si ragiona, ognuno pianta le sue bandiere, e ovviamente il governo non ha nessuna intenzione di mettere il silenziatore al dibattito politico.