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L’imperdibile XVIII Festival Internazionale di Arte Sacra

“Da 18 stagioni la Fondazione Pro Musica e Arte Sacra‘ porta avanti con passione la sua ‘missione’ attraverso il Festival. Offrire ai suoi amici e sostenitori, al pubblico romano e internazionale che la segue con gradimento ogni anno crescente, l’unione di due armonie massime, quella generata dalle creazioni più alte della musica e quella suscitata dalle forme dell’architettura sacra per eccellenza, resa plastica dalle Basiliche papali che ospitano gli appuntamenti della rassegna. Una esperienza reale di intima bellezza”.
E’ stato lo stesso Hans-Albert Courtial, presidente della Fondazione, ad introdurre il prestigioso appuntamento annuale (ad ingresso gratuito) con il ‘Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra‘, promosso e organizzato dalla Fondazione Pro Musica e Arte Sacra – quest’anno giunto alla sua XVIII edizione – che, come da tradizione, avrà luogo dal 14 al 17 settembre, nelle antiche basiliche romane (da San Paolo fuori le mura, alle Basiliche di San Pietro e Santa Maria Maggiore, o nella Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola in Campo Marzio), ospitando prestigiosi complessi orchestrali, solisti , cori, e direttori di spessore internazionale, che arriveranno nella Capitale da diversi stati e continenti.

Il concerto-evento dei Wiener Philharmoniker

Un Festival qualitativo ed imponente, grazie agli oltre 500 orchestrali e musicisti dei quali si compone. Anche quest’anno poi è ancora una volta doveroso segnalare con il dovuto rispetto, il concerto-evento dei Wiener Philharmoniker, indubbiamente una delle orchestre più prestigiose di fama mondiale (ad oggi ha eseguito oltre 7mila concerti ovunque), alla quale è affidato il concerto ‘settecentesco’ d’apertura con ‘Le ultime sette parole di Cristo sulla Croce’ (di Franz Joseph Haydn), nella Basilica di San Paolo fuori le mura.
Dall’anno della loro fondazione, 1842, negli anni i Wiener hanno accresciuto la loro popolarità collaborando con i più grandi musicisti del mondo. Parliamo di un’ensamble che Wagner definì “una delle più eccellenti in assoluto”. Se Brahms si vantò di essere “loro amico ed estimatore”, Mahler manifestò di riconoscere nell’orchestra la sensazione di “un legame attraverso l’arte”. Infine, Strauss affermò che “elogiare i Filarmonici è come portare violini a Vienna”, mentre Bruckner la chiamò “la più alta associazione artistica nella musica”.
Ma non dobbiamo dimenticare che il Festival offre anche altre eccellenze, come la Palatina Klassic Vocal Ensemble, la Philharmonischer Chor an der Saar (per l’occasione affiancata dai giovani musicisti dell’Orchestra e Coro del Kazan State Conservatory, diretti da Leo Kraemer). Quindi il Coro festivo maschile del Monastero Danilov di Mosca, che proporrà la musica sacra della tradizione russo-ortodossa nella Basilica di Santa Maria Maggiore, con Georgy Safonov alla direzione.
Quindi, così come iniziato dallo scorso anno, prosegue il progetto dell’integrale delle Sinfonie di Bruckner, così come, dal Giappone, ritroviamo l’Orchestra e il Coro dell’Illuminart Philharmonic diretti da Tomomi Nishimoto.

A San Pietro dal Giappone ai Gregoriani

Dunque l’apertura. se, come anticipato, il 14 settembre alle 21 troveremo i Wiener Philharmoniker nella Basilica di San Paolo fuori, al mattino – alle ore 11- all’interno della Basilica di San Pietro in Vaticano risuonerà la Messa dell’incoronazione K 317 in do maggiore, composta da Mozart a 23 anni. La partitura sarà letta ed interpretata dai complessi giapponesi – sia orchestrali che corali – dell’Illuminart Philharmonic, diretti dalla Tomomi Nishimoto. Le voci soliste saranno invece quelle di Rossana Cardia (soprano), Chiara Chialli (mezzosoprano), Angel Pazos (tenore) e Davide Giangregorio (basso). Quindi, a seguire, l’Ave Maria attribuita a Giulio Caccini (in realtà di Vladimir Vavilov), affidata al soprano Seia Lee e all’Orchestra giapponese. Segnaliamo anche il canto gregoriano della ‘Missa de Angelis’, a cura degli ensemble vocali tedeschi della Palatina Klassik Vocal Ensemble e Philharmonischer Chor an der Saar, e ai promettenti talenti dell’Orchestra e Coro del Kazan State Conservatory, diretti da Leo Kraemer, organista e direttore d’orchestra fra i più stimati in Germania.
Premesso che con lo scorrere del programma andremo poi via via a ricordare ciascun appuntamento del Festival, ricordiamo infine che tutti i concerti e la Santa Messa sono a ingresso libero e gratuito (fino a esaurimento dei posti disponibili), c’è però da segnalare che occorre prenotarsi online.
Max

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Max Tamanti