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L’indice Rt schizza all’1,26%, così come l’incidenza (da 19 a 41 casi ogni 100mila abitanti), ma negli ospedali regna la stabilità

WALTER RICCIARDI PRESIDENTE WORLD FEDERATION OF PUBLIC HEALTH

Come da previsione, non sono certo incoraggianti i dati relativi al monitoraggio settimanale (12-18 luglio), raccolti dall’Iss all’andamento epidemiologico nel Paese.

Non sorprende quindi più di tanto, apprendere che ora è la variante Delta a prevalere (si punterà sui tracciamenti), al punto da far sì che l’indice Rt sia schizzato all’1.26. Se da una parte si registra anche l’aumento dell’incidenza, consola il fatto che i contagi restano per il momento sotto il pieno controllo della autorità sanitarie.

Complessivamente apprendiamo di 19 regioni definite ‘a rischio moderato’, e di 2 (Basilicata e Valle D’Aosta) ‘a basso rischio’. Questo perché, grazie al Cielo, non vi sono regioni o province che, in fatto di ricoveri ospedalieri o terapie intensive, superano la soglia critica.

Colpisce invece il fatto che stanno aumentando i casi non associati a catene di trasmissione.

Ma vediamo nello specifico cosa rivela quest’ultimo report redatto dall’Iss.

L’indice Rt e quello di trasmissibilità viaggiano all’unisono, molti i casi di giovani e asintomatici

Partiamo dall’indice Rt che, come detto, rispetto alla scorsa settimana sale ovunque, toccando quota 1,26 (0.97 nella settimana precedente al 13 luglio), dunque oltre la soglia fissata di 1. Il grafico, che comprende il periodo fra il 30 giugno ed il 13 luglio, riferisce dell’Rt medio, calcolato sui casi sintomatici, e rivela che coincide con l’aumento dell’indice di trasmissibilità, in base ai casi che hanno previsto il ricovero ospedaliero. Dunque, spiega il report, “L’elevata proporzione di soggetti giovani e asintomatici evidenziata dai dati epidemiologici pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità, va considerata nella lettura di queste stime di trasmissibilità”.

Registrata un’accelerazione dell’aumento dell’incidenza che passa da 19 a 41 casi per 100mila abitanti

Sale di conseguenza anche l’incidenza, ed abbastanza ‘in fretta’. Se la scorsa settimana si parlava infatti di 19 casi per 100mila abitanti, i dati aggiornati oggi dal ministero della salute, parlano di 41 casi per 100 mila abitanti, un aumento davvero considerevole. Certo, non siamo in una situazione di ‘allerta’, ma è bene monitorare l’evolversi con grande attenzione. Come si legge nel report dell’Iss, è evidente “un’accelerazione dell’aumento dell’incidenza”, tranquillizzando però, in quanto “siamo ancora sotto il valore di 50 per 100.000 abitanti ogni 7 giorni in tutto il territorio”. Oltretutto, altro elemento da considerare, “prosegue la campagna vaccinale e l’incidenza è attualmente ad un livello che potrebbe consentire il contenimento dei nuovi casi”.

“Urge raggiungere un’elevata copertura vaccinale per evitare un aumento della circolazione virale”

Non poteva non prevedere un capitolo dedicato alla vaccinazione, questo articolato report settimanale e, come raccomandano gli esperti: “È necessario raggiungere una elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenute da varianti emergenti con maggior trasmissibilità“. Questo perché, avvertono, ”Sulla base dei dati e delle previsioni Ecdc, della presenza di focolai causati dalla variante virale Delta in Italia e delle attuali coperture vaccinali, è opportuno mantenere elevata l’attenzione, così come applicare e rispettare le misure necessarie per evitare un aumento della circolazione virale“.

Sia nelle aree ospedaliere, che nelle terapie intensive il tasso di occupazione è stabile al 2%

Come dicevamo, nonostante questa evidente recrudescenza di contagi, ad oggi nessuna regione e provincia autonoma ha superato i parametri fissati per la soglia di criticità ospedaliera, sia in fatto di posti letto nell’ara medica, che nelle terapie intensive. Lo testimonia la stabilità del  tasso di occupazione nelle terapie intensive, al 2%. Ad avvisare ‘la lente’ si scopre infatti che dal 13 al 20 luglio sono state ricoverate in tutto il Paese 8 persone. Stessa media, 2%, anche per quanto riguarda il tasso di occupazione nelle aree mediche dove, fra il 13 ed il 20 luglio, i ricoverati sono passati da 1.128 a 1.194.

Max