Lo spread sfora quota 300, Italia sotto pressione

    C’è ancora tensione sui titoli di stato italiani all’indomani della decisione del ministro dell’Economia Giovanni Tria di abbandonare l’incontro dell’odierno Ecofin per tornare a Palazzo Chigi per definire gli ultimi documenti sull’aggiornamento alla Def, mentre sullo sfondo sta crescendo la tensione sull’asse Roma-Bruxelles, con il botta e risposta tra il presidente della Commissione Jean Claude Juncker e il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Stamattina lo spread continua l’impennata iniziata ieri a metà sessione e supera i 300 punti, ma poi cala a 293, secondo i dati della piattaforma Bloomberg, con il rendimento del bond decennale italiano che rivede gli alti dell’inizio del 2014 e si attesta al 3, 37%. Anche lo spread sui bond a due anni si sta espandendo, salendo a 211 punti.

    Anche Piazza Affari inizia male, con il Ftse Mib che si attesta allo 0,88%. Come al solito, come sempre, ci sono tutti i titoli del settore bancario, particolarmente sensibili all’aumento del differenziale. Le perdite in altri centri finanziari sono molto più basse: Londra perde lo 0,26%, Francoforte lo 0,61% e Parigi lo 0,66%. I prezzi dei prestiti quindi nonostante la positiva spinta di Wall Street, che ieri ha chiuso positivamente spinta ulteriormente dall’euforia per l’accordo commerciale raggiunto dagli Stati Uniti con il Canada e il Messico. Anche Tokyo ha concluso in positivo, con il Nikkei che ha guadagnato lo 0,1%. La crisi italiana preoccupa anche l’euro che mantiene la traiettoria discendente iniziata una settimana fa, con il cambio euro / dollaro sceso a 1.1537. Pesano, secondo Bloomberg, anche le parole del presidente della Commissione di Bilancio della Camera Claudio Borghi a Radio Anch’io. “Sono più che convinto che l’Italia, con la sua moneta, sarebbe in grado di risolvere la maggior parte dei suoi problemi, ma non tutti”, ha detto Borghi, sottolineando che “per fare questo passo abbiamo bisogno di accordo e consapevolezza da parte di cittadini ”

    A settembre, la fiducia dei consumatori giapponesi è leggermente aumentata. Secondo i dati dell’indagine governativa giapponese, l’indice che misura l’opinione dei consumatori è salito a 43,4 punti rispetto al 43,4 di agosto, il più basso degli ultimi dodici mesi. I prezzi di produzione della zona euro per agosto sono attesi durante il giorno e i dati sulle vendite di auto negli Stati Uniti sono attesi nel pomeriggio.

    I prezzi del petrolio continuano a salire. Nei primi scambi elettronici il WTI si attesta a 75,69 dollari al barile (+ 0,52%) e il Brent a 85,11 dollari (+ 0,15%). L’oro è salito leggermente, a 1193 dollari l’oncia.