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    Lockdown: ora ci ‘controllano’ dai satelliti. Tecnologia che, speriamo, presto stanerà anche gli evasori

    Volando in parallelo lievemente, a dispetto del metallo del quale si compongono, in lontananza si vedono tagliare il cielo terso di Roma come fossero due libellule. Poi i due elicotteri, evidentemente ‘attirati’ da qualcosa, ritrovano il loro aspetto ‘marziale’ allineandosi velocemente. Sempre in parallelo, quasi fosse uno soltanto davanti ad uno specchio, planano dolcemente, quasi a lambire i palazzi che disegnano il cuore di un quartiere popolare. Anzi, per effetto visivo, sembra quasi stiamo atterrando sopra un terrazzo, che succede?  Nulla di che: qualche inquilino di uno stabile si è riunito nel terrazzo condominiale, chi a fumare una sigaretta, altri a darsi una ‘sgranchita’.  No, non si può fare: seppure ‘aereo’ è comunque un assembramento! I piloti ‘fermano’ in aria i due potenti mezzi e lo fanno capire. L’ora d’aria è finita.

    Poche decine di metri più in basso le strade sono deserte, qualche sparuta massaia con passo veloce, mascherina sul volto, si trascina dietro un carrello della spesa traballante. E’ Roma ai tempi del coronavirus. Un film di fantascienza.

    Mille occhi e mezzi puntati su di noi

    Il cosiddetto lockdown, doveroso, assume l’aspetto odioso di una ‘reclusione’, i controlli si fanno pesare, se da una lato l’impegno delle forze dell’ordine rende ragionevole il fine, è il contorno di armi, mezzi e uomini e renderne odioso il mezzo. E le televisioni non addolciscono la pillola, con sindaci ‘sceriffi’ pronti ad ‘insaponare’ la corda per i trasgressori.

    Intanto è arrivata anche la Santa Pasqua…

    Proprio oggi Dio è morto, come cantava Guccini, la nostra libertà già da qualche settimana. Ma è per noi stessi, e ‘obtorto collo’ lo accettiamo. E mentre pensi che di qui a qualche ora romperai quell’uovo di cioccolato con sconsolata amarezza, la ‘sorpresa’ la riservano le immagini televisive: come non bastassero le raccomandazioni, i militari, i mitra, le auto lampeggianti e gli elicotteri, viene annunciato che persino dallo spazio ci ‘controllano’.

    Satelliti in grado di vedere anche ‘le scarpe slacciate’

    A vegliare dall’alto è l’avveniristico ‘Rapid Mapping’ del servizio Copernicus Emergency Management della Commissione europea, che tra l’altro, per l’occasione, a dimostrazione della sua infallibile ‘vista’ (i suoi obiettivi possono arrivare ad inquadrare persino un volto), ha pubblicato la prima mappa satellitare di Torino. Il fine, ripetono,  è fornire alla Protezione Civile il servizio richiesto.

    Il ‘pretesto’ dell’uso per aiutare la Protezione Civile

    Alla Protezione civile? Cioè a quei gentili e generosi ‘volontari’ che nel corso dell’anno  vediamo sventolare le bandierina in occasione di una corsa ciclistica in provincia, o passare il sale nei paesini di montagna imbiancati?

    Ora, senza sminuire il lavoro unico e preziosissimo lavoro che questo eroico corpo di ‘volontari’ – è bene ribadirlo – mette a disposizione della società, specialmente in caso di calamità (incendi, terremoti, inondazioni), ma cosa c’entra che debbano ‘servirsi’ del sistema europeo di Osservazione della ‘Terra Copernicus’?

    Luoghi sensibili, parchi e mercati nel mirino

    In poche parole, il programma Copernicus (coordinato dalla Commissione Europea, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana, e l’Agenzia Spaziale Europea), ha il compito – 24 ore su 24, per 365 giorni l’anno – non solo di mappare minuziosamente ogni città o paese ma, viene spiegato, capire con esattezza l’ubicazione di ospedali, mercati, parchi, per percepirne il movimento di persone circostante. Ma non solo.  Assodato che, hanno spiegato i ‘virologi’ (ormai padroni assoluti della situazione, pur non avendo ancora indicato un ‘rimedio’ serio al di la della reclusione), laddove c’è maggior densità urbana, persistono maggiori possibilità di contagio. Dunque, soprattutto i quartieri ‘popolari’, in questo momento sono identificati come ‘bombe ad orologeria’.

    Un sistema sofisticato pronto a partire per la Fase 2

    Ed infatti, spiegano gli autori di questo programma ‘spaziale’ lasciando intendere che si sta già lavorando alla fase 2, ”La graduale riapertura dei mercati all’aperto, ma anche di quelli al coperto la cui ubicazione venga indicata dalle amministrazioni locali, potrà quindi essere gestita in modo oggettivo ed omogeneo dalle Amministrazioni, e gli stessi tipi di dati saranno utilizzati per la mappatura di parchi e ville“.

    Mappatura dei palazzi e della loro densità abitativa

    Del resto, il progetto Leonardo nasce con un intento preciso: monitorare l’ambiente, capirne i cambiamenti climatici ma, nell’aspetto pratico, avere una precisa ‘mappatura’ delle aree (anche in termini di densità abitativa), per poter gestire al meglio le emergenze umanitarie, ì disastri naturali e, più in generale, anche la sicurezza delle persone… o dell’ordine pubblico, qualora dovessero verificarsi delle ‘contestazioni sociali’?

    Una violazione della privacy motivata dal virus

    Insomma, per dirla in parole povere, ‘grazie’ al coronavirus, quello che ora è un ‘servizio’ per facilitare il ruolo ed i compiti della Protezione civile, molto presto potrebbe trasformarsi in un servizio aggiunto di ‘grande controllo’ orwelliano. Senza dimenticare che (superati i cellulari, ormai ‘preistoria’), attraverso i consumi elettrici, dell’acqua, del gas, persino i rifiuti che produciamo, siamo perfettamente identificabili. A dispetto della privacy. Ma chi non da nulla da temere può stare tranquillo.

    Speriamo presto sia d’aiuto anche nelle questioni fiscali

    Piuttosto, ci domandiamo, a questo punto quanti deposti al controllo ora hanno mezzi a sufficienza per scoprire una volta per tutte quei famosi, ladri e infami, grandi evasori, che da decenni campano serenamente sulle nostre spalle? Riusciranno finalmente i nostri istitutori, con questi potenti apparati, ad individuare ville, piscine, garage con auto di lusso, e le frequentazioni nei luoghi di lusso, per identificare chi lo fa con i soldi rubati alla società?

    Max