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Lotito: “La Lazio rimarrà a mio figlio. Milinkovic? Ho poche armi per tenerlo”

Quindici anni di Lazio, un solo rimpianto: “Non aver realizzato lo stadio”, ha rivelato Lotito a Sport Mediaset: “Lanciai l’idea nel 2005 e in quel momento era stato proposto un progetto che sarebbe stato un fiore all’occhiello per la città di Roma, una cosa molto particolare di cui si sarebbe discusso in tutto il mondo. Sarebbe stato un volano economico per la Lazio e avrebbe consentito di accelerare il processo di crescita della società”.

Lotito: “Vogliamo colmare il gap economico con la Juve”

Era il 19 luglio 2004 quando Lotito diventò presidente della Lazio scatenando la gioia dei tifosi biancocelesti. Dopo più di un decennio di presidenza il patron traccia un bilancio: “Voglio la società in condizione di avere una forza tale per poter combattere con tutti. La Lazio adesso fattura 180 milioni di euro, la Juventus 460. Noi vogliamo attenuare questo gap, tramite idee e organizzazione scoprendo giocatori che non abbiano il nome ma che poi diventino di nome. Questo sicuramente consentirebbe alla Lazio di poter ambire a traguardi diversi. Grandi ci si diventa e noi vogliamo diventare grandi”.

Poi Lotito analizza la situazione legata a Milinkovic-Savic: “Non è un problema economico e parlare di soldi vorrebbe dire minare anche il rapporto che ho con lui. E’ attaccato ai colori della Lazio e giustamente ha le sue ambizioni. Noi consideriamo la squadra una grande famiglia e tutti devono dare il massimo. Lo scorso anno ho avuto il coraggio di respingere offerte importanti, ma quest’anno per gli impegni assunti col giocatore e col suo staff e per quello che ha dimostrato avrei meno armi da spendere. Vediamo quello che succede, la società non sta facendo nulla per spingere affinché ciò accada né sta facendo nulla affinché ciò non accada. La Lazio si rimetterà solo al mercato, nel rispetto della società e del ragazzo”.

Lotito si vede ancora presidente della Lazio tra 15 anni? “Se la salute mi assiste spero di poter continuare questo percorso perché io tifo Lazio da quando avevo 5 anni. Quando verranno meno le condizioni fisiche spero di tramandare il testimone a mio figlio che è molto legato a questi colori, credo sia la persona giusta per succedermi”, ha concluso il presidente biancoceleste.