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M5s, affidare a Rousseau la scelta sulle regionali scalda gli animi

Inevitabilmente, come era prevedibile che accadesse, per evidenti proporzioni numeriche, rispetto a determinati temi la piattaforma Rousseau ‘non può’ rappresentare pienamente scelte e pensieri dell’intero elettorato, finendo quindi per non interpretare come forse si dovrebbe un ‘pensiero comune’.
A sottolinearlo oggi, è stato il coordinatore della campagna elettorale in Calabria per M5S, Paolo Parentela, che ha scritto: “Con il voto di oggi su Rousseau, i vertici del Movimento 5 Stelle scelgono di non scegliere, deludono le migliaia di attivisti calabresi che con sacrifici e rischi hanno sempre lavorato sul territorio, ignorano il percorso che abbiamo già avviato e scaricano su tutti gli iscritti la responsabilità di una scelta inquadrata in termini profondamente sbagliati“.

Il deputato Riccardo Tucci: “è una porcheria”

Del resto, l’idea di delegare alla Piattaforma le decisione se presentarsi o meno alle regionali previste per il 26 gennaio, avevano mandato su tutte le furie (“è una porcheria”), il deputato Riccardo Tucci il quale, ha denunciato che “Gli stessi vertici hanno messo in gioco, cioè, il futuro del Movimento piuttosto che quello dei cittadini della Calabria e dell’Emilia Romagna, ai quali essi dovranno spiegare il perché della rinuncia a presentarci alle rispettive Regionali, nel caso in cui dovesse prevalere questo orientamento, legittimato da una consultazione democratica incomprensibilmente estesa a tanti che, vivendo altrove, non hanno le informazioni e gli strumenti valutativi per pronunciarsi con piena coscienza – ha affermato il deputato – Per coerenza annuncio le dimissioni immediate dall’incarico di coordinatore del Movimento 5 Stelle per la campagna elettorale relativa alle Regionali della Calabria. Non c’è alcun nesso tra l’annunciata riorganizzazione del Movimento 5 Stelle, l’ennesima da circa un anno, e la scelta di chiedere agli iscritti di ogni parte d’Italia se partecipare o meno alle imminenti Regionali della Calabria e dell’Emilia Romagna. A chiunque è chiaro, infatti, che si tratta di questioni diverse – scrive Tucci – una è ristrutturare il Movimento, ampliare la partecipazione, immaginare e costruire insieme il futuro del Paese; altra è dare il nostro contributo concreto per i prossimi 5 anni in Calabria e in Emilia Romagna, così evitando la pericolosa deriva verso l’estrema destra indotta da un accecato Matteo Salvini, artefice della caduta del primo governo Conte, decisa e prodotta sotto Ferragosto per pura brama elettorale”.

La delusione continua ad allargarsi…

Il ‘malcontento’ intanto si allarga, ed anche Francesco Sapia, deputato calabrese del M5S, scrive: “Trovo questo post assurdo. Non si può far decidere sulla piattaforma Rousseau se il M5S in Calabria debba partecipare o meno alle prossime competizioni regionali. Ho sputato sangue per il Movimento adesso mi sento tradito. Non mi nascondo dietro nessuna logica di partito”.
Secondo Massimo Misiti, la ‘prassi’ del voto online “mortifica noi parlamentari ed il lavoro che abbiamo fatto nell’affannosa ricerca di un candidato autorevole da candidare alla presidenza“. Parere condiviso e ‘rilanciato’ anche Francesco Forciniti, sgomento per un post “umiliante” e,per giunta, con “un preavviso a dir poco ridicolo, sarò esplicito: se ci sarà impedito di partecipare alle prossime elezioni regionali calabresi si sarà consumato un subdolo gioco di palazzo per lasciare al Pd qualche possibilità in più di salvare le proprie poltrone emiliane, con l’illusione da parte di qualche stratega romano che questo possa rafforzare il governo giallorosso“. La – pessima – idea di una consultazione online secondo Forciniti, “è di una scorrettezza allucinante, perché indirizza l’esito del voto in maniera palese. Io non sarò complice di quella che sarebbe una svendita inaccettabile della nostra Regione in nome di interessi altri che non sono certo i nostri, un tradimento che non possiamo e non dobbiamo riservare a tanta gente libera e onesta che ripone fiducia e speranze in noi, in una terra difficile come la Calabria“.
Anna Laura Orrico ribatte invece che “la Calabria merita di presentare una lista 5 Stelle: se dicessi di essere d’accordo con la decisione presa dal capo politico – e da chi oggi ricopre ruoli nel gruppo dirigente all’interno del Movimento – di ricorrere alla votazione su Rousseau per decidere del destino di due regioni profondamente diverse, mentirei”. Infine, Gabriele Lanzi, senatore del M5S, la prende invece da lontano spiegando che “Credo sia importante fugare ogni dubbio sulla mia posizione relativa alla votazione di oggi su Rousseau. Siamo portavoce e come portavoce abbiamo rappresentato al capo politico quanto i territori hanno espresso in merito alla partecipazione alle regionali. Esserci! E’ l’unico messaggio che abbiamo trasmesso. La domanda stessa, il dubbio se andare o non andare non avrebbe nemmeno dovuta essere posta, questa la precisazione più diffusa nei tavoli tenuti nelle province. Tra l’altro per come è posto il quesito sulla piattaforma Rousseau può certamente trarre in inganno i votanti. Come successe inizialmente nel voto per il Governo con il Pd dove si scambiò il sì con il no”.
Max