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    M5S prossimo al ‘Sì’ di sostegno a Draghi, ‘congelato’ il ricorso alla piattaforma Rousseau

    Perfettamente in linea con lo stato di confusione che ormai da mesi agita dall’interno il Movimento, se in tanti – nella ‘base’ – si sono professati contrari a sposare l’idea di un governo dove trova posto anche l’opposizione, di contro, i vertici sono invece determinati a supportare il progetto Draghi, senza però smentire gli stilemi e la linea che caratterizza il M5s. Onde evitare ‘troppi coinvolgimenti (e ed i conseguenti ‘mal di pancia’ che ne deriverebbero), per il momento è stata accantonata anche la proposta – Casaleggio in testa – di far sì che a ‘decidere’ sia la piattaforma Rousseau. Come ha infatti ben ‘letto’ un parlamentare grillino, ”Con il voto su Rousseau il Movimento rischia di esplodere. Ormai la maggioranza degli eletti vede la piattaforma come un’entità astratta totalmente slegata dalla vita del Movimento”.

    I M5s ‘No sostegno’: “Spero che chi è per il Sì, abbia pagato la quota del Rousseau

    Eppure, fino a ieri sera, nell’ambito dell’assembla dei gruppi – alla quale ha preso parte anche ConteCrimi (nella forto), aveva affermato che “La possibilità del voto su Rousseau esiste, ma in questo momento non abbiamo ancora il programma: aspettiamo martedì la fine delle consultazioni con Draghi, poi decideremo”. Un’affermazione seguito da un ‘eloquente’ “Mi auguro che chi ha chiesto il voto sulla piattaforma sia in regola con il pagamento delle quote a Rousseau…”, e questo la dice lunga sulla reale volontà di procedere attraverso il web.

    I M5s ‘no sostegno’: “Al momento non vedo motivi validi per sostenere questo esecutivo”

    Tuttavia, come dicevamo, la ‘base’ dell’elettorato M5s non gradisce affatto questa ‘commistione’ al governo: “I nostri attivisti sono inferociti come si fa a convincerli a votare sì?”, ha giustamente obiettato un deputato. Anche a livello parlamentare, la ’fronda anti-Draghi’ si è pubblicamente dichiarata, con la Lezzi che tacciato dell’eventuale adesione, come di un “suicidio politico”. Posizione condivisa anche da Toninelli, Crucioli, Forciniti, Cabras, Zanichelli, e Rosa Alba Testamento, che ha affermato: “Finora non ho trovato motivi validi per sostenere questo esecutivo. Comunque ho detto anche che mi riservo di valutare la situazione domani al termine delle consultazioni. Per me è importante rimanere uniti. E anche io, insieme a molti altri, ho chiesto il voto degli iscritti“.

    I M5s ‘no sostegno’: “E se Draghi decidesse di smontare il reddito di cittadinanza?

    Dal canto suo il senatore pentastellato, Matteo Mantero ha dichiarato: ”Sono in attesa di capire come sarà composto l’esecutivo. Se ci saranno ministri di Forza Italia e Lega, è impossibile votare la fiducia”. Un ministro ha invece spiegato che “La paura più grande nel M5S è che Draghi possa smontare il reddito di cittadinanza… Come se fosse un imperatore e il Parlamento non esistesse”. A questo punto in tanti confidano in un’altra sortita di Grillo, affinché riesca a convincere i più ‘ostici’ ad unirsi al resto del Movimento…

    Max