MAFIA ED ECONOMIA, SE LA CORRUZIONE È NEL SISTEMA di Giada Salvatori

    Negli ultimi anni c’è stato un processo di maturazione nella consapevolezza che i fenomeni criminali, primo fra tutti la mafia, si debbano affrontare anche nell’ambito economico-finanziario. La criminalità organizzata, infatti, ha sempre avuto una grande capacità nell’infiltrarsi nei tessuti economici-sociali, instaurando rapporti con lo stato o con le magistrature attraverso la collusione e la corruzione. Con il termine criminalità organizzata ci si riferisce a quell’insieme di pratiche ed attività illegali gestite da un gruppo di persone appartenenti ad una specifica aerea geografica, la quale influenza tende ad estendersi anche a livello nazionale ed internazionale. Nell’Italia del sud questo fenomeno è stato alimentato dai problemi sociali delle regioni, quali la povertà, la crisi dell’agricoltura, o lo scarso sviluppo industriale, ed è stata proprio l’inefficienza della politica locale, e dello stretto rapporto che lo stato ha instaurato con la mafia a favorire la crescita di Cosa Nostra in Sicilia, la camorra a Napoli, la ‘ndrangheta in Calabria e così via. Le organizzazioni mafiose hanno delle regole ben precise, e delle strutture piramidali al cui vertice troviamo la cupola, composta da gerarchie da rispettare alle quali spettano le principali decisioni, per poi scendere alla base dove troviamo le cosche, le famiglie ed i clan ognuna con i propri capi e con i propri obiettivi. Tornando a parlare di economia, basti pensare alla crisi italiana del XXI secolo e a quanto l’organizzazione mafiosa di cui non si possono stipulare analisi di fatturazione di nessun tipo, si faccia avanti nell’economia legale garantendo liquidità che serve alle imprese per non chiudere. Anche le banche, che tendono a dar meno finanziamenti, vengono incentivate dalla mafia che dispone di grande liquidità, ma sfiorando un paradosso, quale prezzo l’economia sociale dovrà pagare in cambio del denaro sporco delle criminalità organizzate? La mafia assume il ruolo di impresa, utilizzando metodi che portano alla distruzione del sistema economico. Si è cercato spesso di misurare la dimensione economica delle organizzazioni criminali in particolare, l’attenzione si è concentrata maggiormente su quanto la mafia sia in grado di fatturare attraverso attività criminali (droga, prostituzione, usura, estorsione, traffico d’armi) e attività economiche illegali (contraffazione, tabacco, rifiuti, abusivismo edilizio, gioco d’azzardo). L’espansione dei mercati illegali, accentuata dall’insorgere di forme di criminalità molto vaste, ed i crescenti pericoli derivanti dall’accumulazione di immensi capitali di origine criminale, in grado di inquinare l’economia e le istituzioni politiche e finanziarie in molti paesi. Tutto questo è un tema di intensa attualità, in quando lo sfondo scenico di questa panoramica dell’economia illegale e della stessa corruzione politica e istituzionale coinvolge imprenditori, aziende, imprese, e famiglie vittime di usura che rappresenta appunto un altro tasto dolente di fondo mafioso, tornata ad essere un grave problema ed un’emergenza difficile da controllare come ci dimostrano anche dei recenti dati dell’ISTAT. Sono 200mila i commercianti coinvolti in rapporti usurai che sopportano costi per 20 miliardi di euro. Le regioni più coinvolte in termini di costi sopportati sono: Lazio (3,3 miliardi di euro); Campania (2,8 miliardi di euro); Sicilia (2,5 miliardi di euro); Lombardia (2 miliardi di euro); Puglia (1,5 miliardi di euro); Calabria e Piemonte (1,1 miliardi di euro). A dispetto di tutto ciò va anche detto però che i cittadini tendono sempre di più, ad aprire gli occhi e molti di essi denunciano e cercano di combattere questo fenomeno, sono da citare anche i collaboratori di giustizia, o pentiti ovvero ex mafiosi che decidono di aiutare lo stato e le forze dell’ordine in cambio di protezione per loro e per le famiglie. La mafia nonostante tutto continuerà ad essere all’interno del sistema sociale, dello stato, della politica, delle istituzioni che per paura o corruzione tendono a mascherare ed a adagiarsi su “protezioni” che tenderanno poi ad espandersi a sfavore di tutti i cittadini onesti. La nostra politica e il nostro sistema economica sembrano non voler aprire gli occhi. D’altronde, è difficile aprire gli occhi per chi non sa di averli chiusi.