Maltempo, nuovo peggioramento da domani, danni da 100 milioni per l’agricoltura

La quieta dopo la tempesta. È quella che sembra essere giunta dopo i giorni appena passati, giorni in cui pioggia battente, vento e trombe d’aria hanno causato la morte di 12 persone e danni catastrofici in gran parte d’Italia. L’emergenza maltempo, però, ancora rimane: dopo la mezzanotte è scattata l’allerta arancione in Liguria, mentre in tutte le altre regioni è iniziata la conta dei danni. Si attende, nel frattempo, un nuovo peggioramento previsto già da domani mattina praticamente in tutta Italia.

La giornata di Ognissanti di domani sarà caratterizzata da precipitazioni diffuse su tutte le regioni: secondo iLMeteo.it è previsto al Nord diffuso maltempo al mattino con piogge e temporali, mentre dal pomeriggio si aspettano prime aperture al Nordovest, la sera in Lombardia. Le temperature saranno in rialzo, massime tra 14 e 19. Al Centro si attende diffuso maltempo con piogge e temporali, anche intensi lungo il Tirreno, e una tendenza in serata a qualche temporanea apertura. Temperature in calo, massime tra 14 e 18. Al Sud, sempre nella giornata di domani, è previsto tempo instabile con piogge e temporali, anche intensi su Sicilia e Campania, meno interessati Ionio e Salento. Le temperature dovrebbero essere stazionarie, massime tra 18 e 21.

Il maltempo non darà tregua anche nella giornata di venerdì 2 novembre, quando sono previsti nuove piogge, temporali e ancora nubifragi su Lazio, Toscana, Umbria, Emilia Romagna e su gran parte del Nordest. Pure nel weekend, sebbene il sole spunterà su molte regioni, le piogge non abbandoneranno totalmente l’Italia.

Per quanto riguarda la Liguria, l’allerta arancione sulla parte centrale della regione, colpita ieri dalla violentissima mareggiata tra Varazze e Rapallo, è scattata a mezzanotte. Nella notte le precipitazioni più intense si sono avute nel Ponente ligure fino al savonese. I venti sono stati moderati ma per oggi sono previsti in rinforzo. Il mare resta mosso: alla boa di rilevazione di Capo Mele sono state misurate onde di 2,03 metri e il moto ondoso è previsto in aumento. Sono attesi nelle prossime ore i collegamenti via mare tra Santa Margherita Ligure e Portofino, per trasportare i portofinesi rimasti isolati da ieri nel borgo dopo il crollo della provinciale 227 che collega la celebre piazzetta al resto della Liguria, con la strada erosa dalla potenza del mare, inghiottita in più punti e in altri sovrastata dalle frane. Ieri una cinquantina di turisti è stata trasportata a Santa Margherita via mare con l’aiuto della capitaneria di porto e di alcuni marinai volontari del borgo. Anche Pier Silvio Berlusconi e la famiglia, bloccati nel castello Bonomi-Bolchini, sono riusciti ad arrivare a Santa Margherita Ligure a bordo di un gommone. Venezia L’acqua alta ha concesso una tregua oggi a Venezia. Il Centro maree del comune segnala una situazione normale, stamattina è anche spuntato un timido sole. In città proseguono le operazioni per la rimozione dalle immondizie residue portate dall’acqua, la pulizia dei locali al piano terra – negozi ed abitazioni – ma anche il ripristino dei vari servizi. Una nuova acqua alta è prevista per domani intorno alle 16.30 con un massimo di 110 centimetri sul medio mare. Lunedì è stato raggiunto un picco di 156 centimetri.

Anche nel resto del Veneto il maltempo concede oggi una tregua: secondo l’Agenzia regionale per l’ambiente (Arpav), non sono previste precipitazioni, ma un timido sole ovunque. La paura durerà però meno di 24 ore perché già domani, a causa del vento caldo di scirocco, torneranno le precipitazioni specie sull’arco alpino e sull’area pedemontana. Per l’Arpav i fenomeni non saranno violenti come quelli dei giorni scorsi, ma renderanno ancora più grave una situazione già difficile. Sotto osservazione le aree montane e collinari, e le possibili conseguenze delle nuove piogge sui fiumi, che già preoccupano per le piene di ieri. Le temperature, dopo l’innalzamento rispetto alla media stagionale dei giorni scorsi dovuto allo scirocco, sono ora nella norma ma il ripetersi del fenomeno del vento caldo porterà, nei prossimi giorni, a nuovi innalzamenti. Il governatore Zaia sta facendo una serie di sopralluoghi nelle zone più colpite, soprattutto nel Bellunese dove tuttora molti cittadini sono senza elettricità e copertura telefonica.

In Trentino Alto Adige sono iniziate alle prime ore di questa mattina le operazioni di recupero delle 199 persone bloccate da alcuni giorni in Alta Valtellina, al Passo dello Stelvio, dopo l’ondata di maltempo che ha fatto registrare una nevicata record, che ha sfiorato i due metri di altezza. Il Comando Operativo Interforze, attivato dalla Protezione civile, procederà al trasferimento della popolazione verso il comune di Bormio con i mezzi cingolati dei Vigili del Fuoco e, poi, con tre elicotteri della Difesa. Le persone che attualmente si trovano nelle otto strutture ricettive ai 2.757 metri del Passo dello Stelvio sono 199, 104 clienti e 95 dipendenti. Il passo è isolato da tutti i versanti: l’altoatesino, il valtellinese e lo svizzero.

Il settore che più ha risentito della violenta ondata di maltempo è sicuramente quello dell’agricoltura, dove si sono registrati danni per oltre 150 milioni di euro. Raffiche di vento, nubifragi, esondazioni, trombe d’aria e grandinate hanno colpito pesantemente l’agricoltura: tra ulivi secolari sradicati, coltivazioni distrutte, semine perdute, campi allagati, muri crollati, serre distrutte, stalle ed edifici rurali scoperchiati, ma anche problemi alla viabilità provocati da frane e smottamenti, è tanta la disperazione degli agricoltori italiani.
È quanto emerge dal primo bilancio sugli effetti della violenta ondata di maltempo stilato dalla Coldiretti che chiede nei territori colpiti di attivare subito la procedura per la verifica dei danni e la richiesta dello stato di calamità.