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Manovra, Bruxelles vede “un rischio di non conformità con il patto di stabilità”

Invitiamo tutti gli Stati membri che sono a rischio di non conformità con il patto di stabilità ad adottare le misure necessarie all’interno dei processi nazionali di bilancio per far sì che il loro bilancio 2020 sia in linea con il patto di stabilità“, ha tuonato Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione Ue.
Il ‘contentino’ è che non siamo i soli, ma affiancati da paesi come Belgio, Francia, Spagna, Portogallo, Slovenia, Slovacchia e Finlandia, l’ennesima notizia deludente è invece data dal fatto che il Documento programmatico di bilancio che abbiamo presentato per il 2020 il quale – tanto per cambiare – contiene “un rischio di non conformità con il patto di stabilità”. Questo è quello che ci ha comunicato stamane la Commissione europea, ‘infiocchettando’ il pacchetto di autunno. Ma non c’è per questo da perdersi d’animo, in quanto da Bruxelles si sono anche affrettati a sottolineare che “nessun documento programmatico di bilancio per il 2020 mostra una conformità particolarmente grave ai requisiti del patto di stabilità“.

D’altra parte, dal 2014 in poi (l’anno prima segnammo un deficit eccessivo), il cosiddetto “rischio di deviazione significativa” (autunnale) ci ha sempre accompagnati, tranne lo scorso anno, che abbiamo registrato una ‘non conformità particolarmente grave’. Tuttavia, respinta la manovra del Conte uno del 2018, il nostro esecutivo ne presentò un’altra (più o meno identica), che venne poi corretta prima del Natale, assicurandoci così di non rischiare una procedura per debito, visto che uscivamo da una disastrosa asta di titoli di Stato. Ed ora, con l’ennesimo ‘avviso’ di Bruxelles, il governo italiano dovrà ‘smussare’ il bilancio così da non sviare le regole.
Anche perché la Commissione è stata abbastanza chiara, prevedendo che, “attualmente”, il nostro Paese deve intervenire affinché non “si allontani ulteriormente dal suo obiettivo di bilancio di medio termine nel 2020”. Questo perché nell’ambito dei 9 stati Ue dove si prevede un rapporto debito/Pil superiore al 60%, spiegano dalla Commissione, “l’Italia si prevede che abbia grandi deviazioni rispetto all’obiettivo di riduzione del debito nel 2019 e nel 2020”.

Come ha poi aggiunto ancora il vicepresidente della Commissione, “Tra i piani di bilancio trovati a rischio di non conformità quelli che ci preoccupano di più sono quelli dei Paesi con livelli di debito che sono altri e che non vengono ridotti abbastanza velocemente”. In tale senso, ha proseguito Dombrovskis “La valutazione finale del bilancio italiano, sarà fatta in primavera. Non diciamo che le misure correttive devono essere adottate immediatamente: se vediamo una non conformità particolarmente grave chiediamo un’azione immediata – diversamente da come accaduto lo scorso autunno con il governo ‘Conte Uno’ – Non è così ora”.
Max