Home POLITICA Manovra, M5S: “Senza il nostro voto non si fa niente”

Manovra, M5S: “Senza il nostro voto non si fa niente”

Di fronte alle proposte contenute in manovra, dal tetto al contante alla multa sul Pos, saremmo anche d’accordo se queste rappresentassero delle vere misure anti-evasione finalizzate ad individuare ulteriori risorse per lo Stato. Per noi – spiega – può esserci l’obbligo del Pos se si azzerano le commissioni sulle transazioni elettroniche. Come lo stesso limite del contante, non ci vede contrari ma bisogna mettere in condizione tutti di poter usare una carta di credito, la lotta all’evasione non si deve limitare a questo tipo di misure“. Questo nello specifico sulla manovra ma anche sul bilancio. Oggi sul blog del M5s è comparso un lungo post proprio intitolato alle recenti misure varate dal Cdm, ed ora al vaglio della Commissione Ue, dal titolo: ‘Una manovra economica con un messaggio culturale diverso’.
Premettendo ‘una volta per tutte’ che “Senza il voto del MoVimento 5 Stelle non si va da nessuna parte. Questo è quello che hanno chiesto i cittadini nel 2018 e noi non tradiremo mai la parola data agli italiani”, il blog tiene a sottolineare che “l’inserimento di queste misure non solo non fa recuperare risorse, ma addirittura rischia di porre questo governo nello stesso atteggiamento di quelli del passato, che pensavano di fare la lotta all’evasione mettendo nel mirino commercianti, professionisti e imprenditori“. E dunque, prosegue il post, “si darebbe un segnale culturale devastante, se a maggior ragione nel governo stiamo ancora cercando l’intesa sul carcere e la confisca per i grandi evasori, cioè per coloro che evadono più di 100.000 euro. D’altronde, “come si può pensare di obbligare il titolare di una piccola attività familiare ad avere il pos se poi le commissioni delle banche restano altissime?”.

“Occorre introdurre il carcere per i grandi evasori”

Dunque non vi sono alternative: “la lotta all’evasione si deve fare bene, colpendo i pesci grossi, inserendo per loro il carcere, la confisca di ciò che hanno sottratto allo Stato. E’ questo il cambiamento che 11 milioni di italiani ci hanno chiesto ed è per questo motivo che su alcuni punti non c’è ancora intesa. Il nostro messaggio è chiaro, limpido, come gli impegni presi davanti agli italiani nel 2018. Lo rivolgiamo ai milioni di partite Iva, commercianti e professionisti che lavorano ogni giorno: il MoVimento 5 Stelle non permetterà che l’inutile bersaglio mediatico della lotta all’evasione siate di nuovo voi“. Ecco il perché dell’urgenza di dare un indirizzo preciso, e risolutore, alla questione, andando dritto al sodo: “Piuttosto – scrivono i pentastellati – per quanto ci riguarda occorre introdurre il carcere per i grandi evasori e la confisca per chi evade più di 100.000 euro. Iniziamo da qui. Dai pesci grossi. Iniziamo a fare una lotta all’evasione coraggiosa. Consegnate le opportune rassicurazioni all’Europa, adesso riteniamo opportuna la convocazione di un vertice di maggioranza per lavorare alle intese che ancora non ci sono“, si legge ancora nel blog, dove viene espresso un chiarimento di maggioranza in quanto, sulla manovra, “quando un provvedimento, una legge, come ad esempio quella di bilancio o il decreto fiscale, che tutti conoscono come ‘manovra’, viene approvata con la dicitura ‘salvo-intese’, significa che ci sono diversi aspetti di quella legge su cui il governo non ha trovato ancora accordo. Quindi viene approvata, ma sul contenuto vanno trovate ancora delle intese. Il MoVimento 5 Stelle ha fiducia in questo governo e massima fiducia nel presidente Giuseppe Conte. Lo ringraziamo per avere difeso, come avevamo chiesto, quota 100, ma siamo in una Repubblica parlamentare, dove è il Parlamento a decidere”.
Alla luce di quanto scritto, conclude poi il post, rispetto a questa manovra “se dovessero mancare delle risorse, visto che per noi non si possono recuperare alzando le tasse alle partite Iva, siamo pronti a metterci al tavolo e proporre nuove coperture“. Nuove coperture “come ad esempio un maggior gettito dai concessionari autostradali che ogni anno ci alzano le tariffe dei caselli, magari senza nemmeno fare la manutenzione adeguata, e per di più con contratti e rendimenti che non esistono in nessun altra parte del mondo”.
Max