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Marco Giallini, Rocco Schiavone: “I giornalisti? Mi chiedono di mia moglie morta, m’hanno rotto er ca***”

Marco Giallini chi è

Marco Giallini, Rocco Schiavone: “I giornalisti? Mi chiedono di mia moglie morta, m’hanno rotto er ca**”

Col suo consueto modo colorito di esprimersi, il protagonista di Rocco Schiavone, alias Marco Giallini è tornato a parlare di un argomento che, evidentemente, per lui, continua ad essere una comprensibile nota dolente.

Quale? Quello della moglie, morta improvvisamente, prematuramente qualche anno fa.

Che cosa ha detto il noto attore? Marco Giallini se l’è presa con i giornalisti. L’attore di Rocco Schiavone ha detto di essere stufo di dover rispondere sempre alle stesse domande su sua moglie.

Marco Giallini, Rocco Schiavone: “I giornalisti? Mi chiedono di mia moglie morta, m’hanno rotto er ca***”. E fa rivelazioni sui set

Marco Giallini è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso de  “I Lunatici”.

In primis si é espresso su Rocco Schiavone.

“Io e Rocco Schiavone ci siamo entrati dentro. Il mio rapporto con la notte? E’ stupendo. Vado a letto molto, molto, molto tardi.  Sono una sorta di vampiro.”

Poi ha parlato di donne. “Le donne? Ho sempre acchiappato. Auguro agli altri di acchiappare quanto me. Dove stanno gli altri uomini? Sembra quasi che ci sto solo io. Non mi fidanzo perché gioco, scherzo, ma dopo mi rompo mi rompo i coglion*.”

La nota dolente è sulla moglie. E le domande dei giornalisti.

“Scrivono sempre le stesse cose, mi chiedono sempre le stesse cose. Mi chiedono di mia moglie morta, m’hanno rotto er ca**.  Come se la moglie fosse morta soltanto a me.” 

Un altro passaggio chiave della sua confessione è quello della vita sul set.

“Litigo ogni giorno, faccio una caciara continua. Però le troupe di tutta Italia mi amano, perché se c’è da fare si fa. E se serve qualcosa a qualcuno, io ci sono, sto lì, come quando facevo un altro lavoro. Per entrare da qualche parte da ragazzino dovevo fare a spinte, sono stato ai margini della città. Adesso si atteggiano tutti a ragazzi di strada, mi fanno ridere”.