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    Martina Scialdone, difesa Bonaiuti: “Se tutti avessero fatto loro dovere sarebbe ancora viva”

    (Adnkronos) – “Se tutti avessero fatto il loro dovere, il loro compito di cittadini questa ragazza sarebbe ancora viva. La ragazza sembra abbia chiesto aiuto: nessuno ha avuto modo di riscontrare questa richiesta di aiuto o forse non ha voluto ma questo lo appureremo. In questa vicenda ci sono due vittime”. Lo ha detto l’avvocato Fabio Taglialatela, difensore di Costantino Bonaiuti, l’ingegnere di sessantuno anni arrestato dalla polizia dopo aver sparato a Martina Scialdone, l’avvocatessa di 34 anni uccisa venerdì sera fuori da un ristorante in via Amelia al Tuscolano a Roma. La procura di Roma, con i pm del pool antiviolenza coordinati dal procuratore aggiunto Michele Prestipino, contesta a Bonaiuti l’omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dai motivi futili e abietti rappresentati dalla gelosia e dall’aver agito contro una persona a lui legata da relazione affettiva. Bonaiuti, arrestato dalla polizia dopo essere scappato, comparirà questa mattina davanti al gip per l’interrogatorio di convalida dell’arresto.  

    “C’è stato un ritardo generalizzato, pare la ragazza sia andata a chiedere aiuto dopo l’aggressione ma sembra non abbia ricevuto alcun sostegno – ha aggiunto il penalista entrando a piazzale Clodio per l’udienza di convalida – Non c’è stata alcuna premeditazione. Non si tratta di omicidio volontario o preterintenzionale, è stato il tragico errore di un soggetto che forse voleva porre fine alla sua vita e che ora soffrirà per sempre. Le difficoltà psicologiche e psichiatriche del mio assistito sono certificate, era seguito da un centro per una forma depressiva – prosegue il difensore – . Non è questa difficoltà che ha dato luogo all’evento, lui ha avuto sempre un atteggiamento cordiale, non c’è stata mai nessuna denuncia nei suoi confronti. Possiamo parlare di depressione ma assolutamente controllata tanto che il mio assistito svolge il suo lavoro”.