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Matteo Messina Denaro, chi è il boss della Mafia latitante considerato il più ricco, potente e pericoloso di Cosa Nostra: età, indagini, ricerche, lusso, soprannomi

Questa sera si parlerà di lui nel corso dell’appuntamento televisivo di “Chi l’ha visto?”, mercoledì 18 dicembre alle  21.20 su Rai3, che prevede una intervista del suo autista: di chi stiamo parlando? Del tanto temuto, ricercato e controverso Matteo Messina Denaro.

Ma chi è Matteo Messina Denaro? Cosa sappiamo di lui, della sua storia, della sua intera vicenda? Facciamo chiarezza.

Matteo Messina Denaro, chi è il boss della Mafia ritenuto il più potente e pericoloso di Cosa Nostra: anni,  latitanza, ricerche, nomi in codice, Riina

Matteo Messina Denaro è nato a Castelvetrano, 26 aprile 1962 ed è un mafioso italiano, legato a Cosa nostra. Viene considerato, universalmente, come il più pericoloso in circolazione.

In origine veniva ricordato come ‘U siccu («il magro»), a causa della sua evidente natura fisica, ma alcuni lo chiamavano anche Diabolik. Ad oggi è considerato tra i latitanti più ricercati e pericolosi al mondo.

Matteo Messina Denaro è il capo e rappresentante indiscusso della mafia trapanese, e al momento viene anche ritenuto come il boss più ricco e potente di Cosa nostra.

Secondo quanto è dato sapere, Matteo Messina Denaro oggi arriva a esercitare il suo potere ben oltre i confini della propria provincia, come in quelle di Agrigento e Palermo.

Benchè per tradizione infatti il potere assoluto della organizzazione mafiosa non venisse affidato nelle mani di un padrino estraneo a Palermo, e quantunque dopo la morte di Salvatore Riina  sono iniziate a sfuggire prove sostanziali circa la continuità di una costruzione di tipo piramidale per Cosa nostra, va detto che molti investigatori, oggi, sono particolarmente certi di un dato relativo a Matteo Messina Denaro. Quale?

Semplice. Secondo i più, il latitante castelvetranese Matteo Messina Denaro è da ritenersi come il capo assoluto della mafia.

Altre interpretazioni degli elementi a disposizione degli inquirenti tendono a ritenere come al momento il boss sia ormai concentrato quasi del tutto solo sulla propria latitanza: per molti, oggi si trova lontano dalla Sicilia, e sarebbe giunto nella fase in cui avrebbe assunto un ruolo di referente mafioso della provincia di Trapani pur senza più un ruolo attivo all’interno di Cosa Nostra.

aggiornamento ore 8.00

Matteo Messina Denaro, chi è il boss della Mafia: i soprannomi, l’identikit, i blitz della polizia

Conosciuto come Diabolik, U siccu (il secco) o anche Alessio, stando a come si firmava nei pizzini rinvenuti dagli investigatori nel covo di Binnu Provenzano, a Montagna dei Cavalli, Matto Messina Denaro è un boss latitante.

Dove sarà adesso? La domanda vale oro. Matteo Messina Denaro, 56 anni compiuti lo scorso 26 aprile, figlio del patriarca mafioso Ciccio, è considerato tra i latitanti più ricercati del mondo. E, secondo gli investigatori, uomo di punta di cosa nostra.

A seguito di un blitz, il 5 giugno scorso, la polizia ha dato un ulteriore colpo alla sua rete di fiancheggiatori ma la latitanza del boss, al di là degli arresti e le perquisizioni, non è finita.

Anzi, dura da 26 anni. “È come un pesce cane, gli stiamo togliendo tutta l’acqua e i pesci, anche i migliori, senza l’acqua non possono campare”, ha dichiarato il 24 novembre Giuseppe Governale, capo della Direzione investigativa antimafia, commentando il sequestro del patrimonio dell’imprenditore Carmelo Patti.

Matteo Messina Denaro, chi è: la latitanza iniziata nell’estate 1993

Da almeno un paio di decenni non c’è traccia di Matteo Messina Denaro. La sua latitanza è iniziata nell’estate del 1993. L’ultima volta è stato visto in vacanza a Forte dei Marmi insieme con i fratelli Filippo e Giuseppe Graviano.

Dopo che venne emesso nei suoi riguardi un mandato di cattura per associazione mafiosa, omicidio, strage, e ancora devastazione, detenzione e porto di materiale esplosivo, furto e altri reati minori, è sparito dai radar.

Da quel giorno Messina Denaro è irreperibile. Alcuni ritengono sia ancora in Sicilia, altri che si sposti di continuo. Alcuni sospettano interventi chirurgici al viso e ai polpastrelli. Secondo indiscrezioni, sarebbe alleato della ‘ndrangheta per ottenere protazione.

aggiornamento ore 11.01

Matteo Messina Denaro, chi è: le ricerche, il lusso, le donne, le auto, il suo tesoro

Polizia e carabinieri sono andati vicino alla cattura, ma grazie a una fitta rete di protezione in Sicilia e nel Nord Italia è riuscito a scappare. Alcuni sospettano legami coi servizi segreti.

Il boss mafioso, ritenuto il più pericoloso in circolazione, si è visto colpire alle costole dalle forze di polizia, che hanno messo in ambasce molte delle sue reti di protezione e omertà. Lui, però, latita ancora. Il suo volto è immortalato in vecchie fotografie e identikit realizzati dagli investigatori immaginando i cambiamenti col trascorrere degli anni.

Di lui si parla come di un Boss della new generation: Matteo Messina Denaro pare che ami il lusso, le donne, i viaggi, le auto, i vestiti. E i soldi. A quanto pare, dunque, Matteo U siccu sarebbe diverso dal solito capomafia semi-analfabeta che mangia pane e cicoria e si nasconde in cantine sotterranee vivendo di stenti.

Le sue ricchezze ammonterebbero a miliardi di euro, frutto di attività illecite che hanno fatto di lui uno tra i mafiosi più abili nella gestione dei proventi criminali.

Gli investigatori hanno sequestrato centinaia di beni mobili e immobili riconducibili al latitante: nelle mani di Messina Denaro sarebbe finito persino un risarcimento di 2 milioni di euro a vittime di mafia. Lo Stato ha requisito palazzi, ville, appartamenti, terreni, magazzini, autovetture e decine di conti correnti bancari e polizze assicurative del valore di milioni di euro, a lui riconducibili.

Questa sera a Chi l’ha visto?, la nota trasmissione di Rai Tre, ne ha parlato il suo autista. Cosa ha detto di lui? “I servizi segreti mi hanno offerto un milione e mezzo di euro, mi hanno detto ‘ti cambiamo la vita per sapere dove si nasconde l’uomo più ricercato d’Italia”.

Francesco Mesi era stato indicato dai pentiti Sinacori e Brusca come l’autista di Matteo Messina Denaro ed era tornato dalla stessa clinica spagnola nella quale era andato il boss latitante.

Francesco Mesi ha negato di aver collaborato e favorito la sua latitanza. “Ogni cosa l’addossano a lui – dice al cronista di  “Chi l’ha visto?” – ce l’ho sempre nel cuore, è una persona perbene.”

Aggionamento ore 13,26