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    Maturità 2019, Notte prima degli esami, i segreti della canzone di Antonello Venditti

    Nelle ore in cui la notte prima degli esami di maturità 2019 tiene svegli migliaia e migliaia di studenti per la classica tensione e preoccupazione tipica di un momento tanto importante come questo, ritornano a galla, nelle orecchie e nelle memorie di ognuno, le note splendide del notissimo brano di Antonello Venditti che, tanto magistralmente, ne ha intonato l’essenza.

    Tutti avranno ascoltato almeno una volta il brano Notte prima degli esami e, moltissimi l’avranno amato. Ma non tutti conoscono alcuni dei significati nascosti del brano. Quali?

    Maturità 2019: Notte prima degli esami, i segreti della canzone di Venditti

    Notte prime degli esami, pezzo storico e amatissimo di Antonello Venditti venne scritto nel 1984 dal cantautore romano e, di generazione in generazione, ha saputo raccontare l’anima, diventandone di fatto il vero e proprio l’inno, della Maturità. Un brano che supera i confini del tempo e accoglie le nuove ‘leve’ al di là di qualsiasi trasformazione sociale.

    Eppure, Notte prima degli esami ha anche precisi connotazioni storiche e fa riferimenti chiari a eventi ben precisi, oltre a nascondere dei messaggi e degli indizi segreti. Quali? Eccoli. Ecco quali sono i riferimenti nascosti nel testo.

    Ogni qual volta si avvicina un nuovo esame di maturità come è accaduto in questo 2019, con le tanto temute prove di italiano (che hanno spaziato dai grandi temi classici a quelli più attuali legati ad esempio all’impegno di figure straordinarie come Carlo Alberto Dalla Chiesa o Bartali nel suo impegno in favore degli ebrei e, poi, oggi, i nuovi rischi della seconda prova che ha visto il mix greco-latino al classico con Tacito e Plutarco) oppure la fusione tra matematica e fisica allo Scientifico), le note di Notte prima degli esami risuonano ovunque.

    Il noto singolo di Antonello Venditti uscì 35 anni fa, nel 1984 in formato 45 giri con un’altra grande hit successo di Venditti ‘Ci vorrebbe un amico’: il pezzo, si sa, racconta proprio l’esperienza di Venditti in quella estate romana di fine anni Sessanta nella quale affrontò il temutissimo esame di Maturità al liceo classico Giulio Cesare di Corso Trieste, a Roma.

    Il grande successo non ha mai fine, ma nello stesso momento non tutti conoscono alcuni segreti contenuti nel brano. Quali?

    Uno, ad esempio, è legato al fatto che Venditti si riferisca a precisi eventi di socio politica italiani di quel tempo, pur se mescolati alla poetica della realtà personale vissuta dall’autore.

    Per esempio i ‘quattro ragazzi’ con la chitarra e il pianoforte sulla spalla sono semplicemente i quattro “ Giovani del Folkstudio“: e cioè Giorgio Lo Cascio, Francesco De Gregori, Ernesto Bassignano e lo stesso Venditti, che all’epoca stavano iniziando l’avventura musicale proprio dentro il locale romano.

    Lo stesso Venditti è quel ragazzo col pianoforte, visto che il cantautore ha sempre preferito questo strumento.

    C’è poi una citazione elevata, quella dell’opera di Respighi, sui pini che “non si spezzano”, metafora per raccontare i sogni giovanili dei quattro ragazzi prossimi all’esame. E poi, un grande dubbio.

    Le ‘bombe delle sei non fanno male’. Secondo molti, Venditti si riferisce agli ordigni che nel ’69 esplosero a Roma a poca distanza dall’attentato di piazza Fontana a Milano, ma senza morti. Per altri, invece, è una metafora che richiama al classico dolce (la ‘bomba’) alla crema che consuma calda nelle panetterie o nei bar che aprono di primo mattino, dopo, appunto, una nottata passata con amici come quella prima degli esami.

    Tra altri passaggi personalissimi e di intimità con la ‘Claudia’ tremante, poi, si passa a spaccati da vita notturna di una Roma di sirene e qualche arresto (‘forse qualcuno te lo sei portato via’ e anche un richiamo calcistico: ‘Notte di sogni, di coppe e di campioni’.

    La Roma, squadra del cuore di Venditti, arrivò proprio in finale di Coppa dei Campioni e si giocò proprio ll’Olimpico contro il Liverpool. Ma i rigori furono fatali ai giallorossi. Infine, una citazione politica. Gli aerei volano “tra New York e Mosca”, negli anni della Cortina di Ferro.