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Maturità a rischio? A 17 giorni dal via in Italia mancano ancora 1.500 presidenti di commissione

“Probabilmente ci sarà ora un aggiornamento delle disponibilità, invitando o facendo pressioni su cui ancora non ha espresso tale disponibilità. Ma il problema è che, nonostante le norme sulla sicurezza e le rassicurazioni, molti docenti non sono disponibili a darle, ad affrontare questa incognita, anche tenendo conto che ci sono molte situazioni di fragilità”.

Preoccupata è dir poco, Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl Scuola, con l’Esame di maturità alle porte (si parte infatti il 17 giugno), lancia l’allarme: a tutt’oggi sulle nomine dei presidenti di commissione si sa ancora poco o nulla.

Nello specifico, parliamo di ben 1.500 presidenti, 700 dei quali in Lombardia. Come era poi prevedibile, Lazio, Toscana, Veneto e Piemonte a parte, le Regioni dove si lamentano più assenze sono quelle interessate dal maggior numero di contagi.

La Cisl Scuola favorevole a svolgere l’esame on line

Dunque come fare? Secondo la Gissi “accanto all’ipotesi, già allo studio, di prevedere un solo presidente su più commissioni, in quelle situazioni in cui sono maggiori le difficoltà, sarebbe opportuno prevedere la possibilità di svolgere l’esame a distanza, on line”, spiega a leader della Cisl Scuola, ‘contravvenendo’ però a quanto deciso invece dalla ministra Azzolina, che ha invece ‘spinto’ per le prove negli istituti.

“Sarebbe comunque preferibile una mappa precisa delle criticità piuttosto che una comunicazione dell’ultim’ora”, aggiunge poi la Gissi, facendo notare che sul territorio italiano manca ancora poco meno del 10% delle nomine dei presidenti di Commissione, chiamati ad assistere ‘da esterni’ alla prova di maturità, dunque, rimarca, “è necessario intervenire con urgenza”.

I presidi attendono un’apposita ordinanza ministeriale

Lo stesso concetto ribadito anche dall’Associazione nazionale presidi (Anp) che stamane, attraverso una videoconferenza con il Ministero dell’Istruzione, ha discusso circa l’imminente emanazione dell’ordinanza ministeriale, atta ad  assicurare con urgenza il numero necessario di presidenti, così da poter assicurare per tempo begli istituti la presenza delle commissioni d’esame conclusivo del secondo ciclo.

Un appello ricevuto dal Direttore Generale degli ordinamenti, Dott.ssa Palermo la quale, a rappresentanza del ministero, ha convenuto sull’urgenza delle nomine, così da poter garantire il diritto costituzionale dei candidati: venire esaminati cioè da commissioni regolarmente costituite. Come spiegano infatti i presidi, “è molto diversificata a livello regionale: le Regioni con più difficoltà sono la Lombardia (come ampiamente prevedibile data la severità con cui è stata colpita dal contagio), l’Emilia-Romagna, il Veneto e la Toscana”.

I presidi: sempre siamo pronti a garantire il servizio

Dunque, grazie all’Ordinanza i Direttori degli Uffici scolastici regionali avranno dalla loro un apposito strumento normativo così da poter provvedere d’ufficio alle nomine, con la possibilità anche di anche derogare – per i docenti – l’ordinario requisito che prevede dieci anni di anzianità di ruolo.

Infine, spiegano ancora dall’Anp, in casi estremi, ad un singolo presidente potrebbero essere assegnate più commissioni. Tuttavia, la stessa delegazione dell’Associazione nazionale dei presidi non vorrebbe che “si ricorra a questa evenienza, in quanto si aggraverebbe eccessivamente la funzione dei Presidenti: non si consentirebbe loro di presenziare a tutti i colloqui oppure si produrrebbe un prolungamento delle operazioni d’esame”. Infine concludono i presidi, “Su nostra richiesta l’Amministrazione ha precisato che i dati sulla partecipazione dei dirigenti scolastici del primo e del secondo ciclo sono del tutto in linea con quelli dello scorso anno. Questo conferma, ancora una volta, quanto l’Anp sostiene da sempre: i colleghi si distinguono – soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà – per l’altissimo senso di responsabilità e, quando devono garantire il servizio, sono pronti a farlo”.

Max