Maurizio Martina, il sarto del Pd

    Maurizio Martina, ex segretario temporaneo del Pd, ha dichiarato che “più che il lanciafiamme serve ricostruire con ago e filo, dobbiamo cambiare il Pd. Questo è il tema del congresso che deve essere legato sempre di più al paese. Se uno guarda a come non sono andati i salari in questi 15 anni, c’è un lavoro di ricostruzione fa fare ed è un lavoro che ci riguarda” . Maurizio Martina, che si è ritirato dalla corsa per guidare il Partito Democratico, replica con queste parole a Matteo Renzi che ieri si è detto dispiaciuto di non aver fatto il suo ingresso nel partito col “lanciafiamme” per rivoluzionarlo. Anzi, prima del termine ultimo per presentarsi allle candidature, Maurizio Martina dagli studi di Circo Massimo su radio Capital propone agli altri contendenti l’idea di un “patto atto d’azione comune, un impegno per fare un bel congresso partecipato, serio e leale fra noi”. “Le polemiche alimentate ad arte sul non fare raggiungere ai candidati il 51% sono solo dannose” sostiene Martina. “A me non interessa nulla di questo. A me interessa che le primarie siano un passo utile per l’alternativa, che tanti vadano a votare e che ci aiutino a cambiare”. L’ex segretario non ha lasciato dichiarazioni invece su una probabile sua vittoria ottenuta con l’appoggio dei renziani (che si vedranno tra breve proprio per discutere se affiancarlo o dirottare su un altro nome) e che prevederebbe la direzione del partito spartita insieme a Maria Elena Boschi. “Basta parlare di nomi -commenta – È la solita tattica di qualcuno che vuole solo polemiche. Non discuto di organigrammi e di congressi a tavolino. A me interessa mettere in campo un percorso di cambiamento nell’unità del partito. A me interessa portare il Pd dove non è andato in questi anni. Nei luoghi del lavoro e del disagio prima di tutto”.