May, per la Brexit si voterà a gennaio

    L’accordo con l’UE sulla Brexit andrà alle votazioni nella settimana del 14 gennaio. Nessun passaggio in Parlamento prima della chiusura natalizia della Camera dei Comuni, quindi, e la scorsa settimana possibile scelta per realizzare il suo aut-aut (o il mio voto o l’eventuale catastrofe del No Deal) e raccogliere il maggior numero possibile di voti di parlamentari “responsabili”. Una scelta che ha fatto infuriare il leader laburista Jeremy Corbyn che ha lanciato un voto di sfiducia contro maggio, non vincolante ma potenzialmente un altro colpo al primo ministro britannico.

    Quella del 14 gennaio, è l’ultima settimana possibile di maggio perché il governo, anche sulla base del calendario parlamentare, si è dato come termine il 21 gennaio per approvare un accordo sulla Brexit. Ciò significa avere il tempo necessario per trasferire gran parte della legislazione europea nel suo sistema legislativo e anche, nel caso, preparare il “No Deal”, ovvero nessun accordo sull’uscita dall’UE. Oggi il cancelliere dello Scacchiere (il ministro delle finanze), Philip Hammond, ha twittato l’annuncio di altri 2 miliardi stanziati dallo stato per prepararsi allo scenario peggiore, vale a dire la brutale uscita dall’Unione europea, senza alcun accordo, dal conseguenze sconosciute e, secondo la Banca d’Inghilterra, molto pesanti dal punto di vista economico e finanziario.

    La decisione della data di voto di maggio è arrivata subito dopo la minaccia di Jeremy Corbyn, il leader del partito laburista, di innescare la sfiducia parlamentare del governo del primo ministro (dopo quello superato dal premier con molte ombre nel suo partito conservatore) perché maggio è stato deciso di rendere pubblica la data di voto del suo accordo Brexit in Parlamento. Ciò è accaduto, ma il leader laburista ha tuttavia inserito al suo posto una mozione di sfiducia nei confronti della Camera dei Comuni contro lo stesso premier. Diversamente da quello diretto al governo, anche se la mozione ha successo, non sarebbe vincolante. Ma sarebbe ancora un altro duro colpo politico per maggio. Dovresti votare nelle prossime ore. Il colpo più forte, tuttavia, la sfiducia del governo di maggio, Corbyn lo tiene nel barile quando, molto probabilmente, quest’ultimo capitolerà sulla Brexit: “Rinviare il voto sull’accordo a gennaio è inaccettabile”, ha detto il leader laburista .

    La disputa parlamentare continua mentre a Londra stiamo parlando sempre di più di un possibile secondo referendum. I Brexiters (Boris Johnson oggi nel Daily Telegraph lo chiamano “tradimento”), i giornali scandalistici come il Sun e il Daily Express e lo stesso maggio, che teme di “infrangere la fiducia dei cittadini” nella politica britannica, sono assolutamente contrari al Brexiters. Ma per evitare il No Deal, anche questo è pensato, dato che anche la politica britannica, da sola, non riesce a trovare alcun accordo.