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Meno ricoveri e terapie intensive ‘senza fila’, ma sono 1.363 i nuovi positivi. I decessi sono 20.465

A conforto del nostro ennesimo sacrificio – come la Pasquetta in salotto – quanto illustrato poco fa dal Commissario Angelo Borrelli,i nel corso della consueta conferenza stampa dalla sede della Protezione civile: le terapie intensive iniziano ‘lievemente’ a svuotarsi.

Intanto si registra un calo dei ricoveri, ma continua a distinguersi il numero dei nuovi malati (da ieri +1.363), ed i decessi – nelle ultime 24 ore sono stati 566 – per un totale, ad oggi, di 20.465.

La premessa è sempre quella di non abbassare la guardia e, nel momento in cui giungerà l’attesa data dell’allentamento delle restrizioni – Fase 2ci si dovrà abituare all’idea di dover comunque abituarsi ad un nuovo stile di vita: con guanti, mascherine e distanziamento, pur tornando a vivere ‘fra la gente’.

Rezza: “Con la fase 2 non cessa il pericolo contagi”

In conferenza, ad affiancare Borrelli, anche il Prof. Rezza, direttore dell’Istituto superiore di sanità il quale, ad una specifica domanda sulla notizia del vaccino realizzato a Pomezia dalla Advent-Irbm (in accordo con l’Instistute Jenner di Oxford), si è detto fiducioso anche se, ha rimarcato, sono diversi i vaccini attualmente allo studio. Dunque la fine non è poi così  lontana anche se, ha tenuto a sottolineare Rezza, è la fase 2 a preoccupare, perché il pericolo contagio è esattamente presente come in questi giorni: “il virus circola”. Di contro, ha riconosciuto, nessun Paese può reggere un lockdown oltre due mesi…

Nello specifico la situazione in ciascuna regione italiana