MENTRE A BRUXELLES PREVALE ANCORA UNO STRETTO RISERBO, SULL’AFFAIRE ‘VIVENDI-MEDIASET’ POTREBBE ARRIVARE DALL’AGCOM UN POSSIBILE STOP ALL’UNIONE CON TELECOM

Intervenendo nel pieno dell’operazione ‘Vivendi-Mediaset’, l’Agcom afferma che potrebbero esserevietate operazionivolte a concentrareil controllo di Telecom Italia e Mediaset. In particolare, in merito ai tetti anti-concentrazione l’Agcom ha sottolineato che Telecom detiene il 44,7% della quota del mercato prevalente delle telecomunicazioni, e Mediaset invece una quota del 13,3% del Sic. Intanto dall’Europa c’è il riserbo più assoluto e, sull’attuale secco “No comment” della Commissione Europea, il portavoce del commissario Ue alla Concorrenza Margrethe Vestager, Ricardo Baroso ha tenuto ribadire che “L’operazione non è stata notificata”. Ogni operazione di dimensione europea, si evince dalle apposite regole, va notificata all’Antitrust comunitarioprima di essere implementata, così  da prevenire concentrazioni che danneggino un’efficace concorrenza nel mercato europeo o in una parte significativa di esso. Poi, dal momento in cui la transazione viene trasmessa a Bruxelles,la Commissione ha 25 giorni lavorativi per esaminarlae decidere se dare il via libera o se, in caso di dubbi, aprire un’indagine approfondita. Dunque spetta alle parti coinvolte, quindi nello specifico a Mediaset e Vivendi, valutare se l’operazione va notificata alla Ue. Tuttavia, avvicinate dall’agenzia di stampa Adnkronos, fonti interne al colosso di Cologno Monzese, “smentiscono categoricamente di avermai ricevuto proposte concrete da Vivendi per Premium. Le proposte – avrebbero commentato tali fonti – erano contenute nel contratto firmato l’8 aprile, dopo di che più nulla è stato ricevuto da Mediaset”. Allo stesso modo, fonti vicine invece a Vivendi – che negli ultimi giorni è salito al 20% nel capitale sociale di Mediaset – hanno riferito: “Siamo sereni. Non è un’operazione sollecitata,ma non è un atto ostile. Il gruppo, aggiungono le stesse fonti, si nuove nei termini di legge”. In particolare, su quelle che sarebbero le intenzioni del gruppo guidato da Vincent Bolloré, non ci sono dubbi od inciampi: “sono coerenti e in linea con quello che ha sempre dichiarato ossia che il gruppo intende sviluppare le proprie attività nel Sud Europa e con ambizioni strategiche nel settore dei media e dei contenuti”.

M.