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Mentre la Roche presenta il tampone rapido (diagnosi in 15 minuti) l’ Irccs avverte: “Covid anche a Natale”

Sull’ormai ricorrente tema coronavirus anche oggi tante le notizie al punto che, abbiamo deciso di condensarne il senso in due sole ‘news’ in qualche modo collegate fra di loro.

Dalla Roche un test rapido per la diagnosi Covid

Dunque, da una parte quella positiva o, perlomeno pratica: la Roche ha infatti annunciato che per la diagnosi di Covid-19 si appresta a lanciare un nuovo test rapido, in grado di fornire risultati entro 15 minuti. In attesa dell’ok anche negli States, il colosso farmaceutico elvetico assicura che l’innovativo test – un ‘toccasana’ negli aeroporti, scali ferroviari, ecc. – sarà disponibile in Europa entro la fine di settembre.

Insomma una buona notizia visto che, volente o meno, questo maledetto Covid ce lo porteremo dietro ancora per ‘parecchio tempo’.

Il prof. Cauda: “Il vaccino antinfluenzale può aiutarci”

Passando ora invece alla notizia meno buona, ma comunque scontata per i più lungimiranti, ma ‘raggelante’ per chi nutre dubbi nei confronti di ‘certa prevenzione’, stamane Roberto Cauda, ordinario di Malattie infettive all’Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore dell’Unità operativa di Malattie infettive della Fondazione Policlinico Gemelli Irccs di Roma, ha affermato che, a suo avviso, “Quest’anno sarà particolarmente importante sottoporsi alla vaccinazione anti-influenzale. Gli italiani risponderanno agli appelli? Questa è la vera scommessa: arrivare a Natale, quando la stagione influenzale entrerà nella fase ‘calda’, con un buon numero di immunizzazioni”.

Cauda: “Una risposta aspecifica anche contro il Covid”

Dunque, il senso è che ‘sicuramente’ a Natale saremo ancora nel pieno dei contagi da Covid e dunque, secondo Cauda, “La vaccinazione aiuterà a discriminare tra influenza e Covid-19, ma c’è di più. La comunità scientifica concorda sull’utilità dei vaccini per suscitare una risposta aspecifica in grado di rivelarsi protettiva anche contro il coronavirus”. E l’esperto docente spiega che ”E’ il caso del vaccino Bcg, protagonista di numerosi studi, ma anche della vaccinazione anti-pneumococcica. Per capire quanti italiani risponderanno all’appello, dovremo vedere se e quanto la vampa d’agosto di casi avrà preoccupato i connazionali”.

Cauda: “Combatteremo col Covid anche a Natale”

Ad ogni modo il direttore dell’Unità operativa di Malattie infettive della Fondazione Policlinico Gemelli Irccs di Roma è più che convinto che a dicembre staremo esattamente nella stessa situazione attuale: “le previsioni sono più realistiche se fatte a breve termine – spiega infatti Cauda – ma temo che dovremo fare i conti con Covid anche a Natale, perché non ci sarà un vaccino ampiamente disponibile per quel periodo. E questo nonostante la ricerca sia stata molto veloce”.

Cauda: “Una mutazione del virus in senso favorevole”

Il medico si lascia andare poi ad un’eventualità, possibile, che potrebbe però concorrere a vivere meglio la situazione contagi: “Una mutazione del virus in senso favorevole, come ad esempio la delezione 382 rilevata dagli studi, potrebbe portare a una prevalenza di forme asintomatiche, e potrebbe influire sull’andamento dell’epidemia“.

L’esperto: “Possiamo gestire il virus ma non eliminarlo”

Tuttavia il medico tiene a precisare di non voler certo spaventare nessuno e che c’è soltanto da mantenere la calma: “Oggi stiamo vedendo gli effetti, in termini di nuovi positivi, di ciò che è accaduto 15-20 giorni fa. Dunque se sapremo tracciare e fare tamponi in modo stringente e puntale, e adotteremo comportamenti corretti, potremo essere in grado di gestire il virus. E’ chiaro – tiene quindi a rimarcare l’esperto medico – che non possiamo sperare in una bacchetta magica che faccia sparire il coronavirus in assenza del vaccino. Quello che dobbiamo fare è adottare le misure che sappiamo essere in grado di contrastare la diffusione di Covid-19, convivendo al meglio con il virus. Fino a quando non ci sarà un vaccino”.

Max