MENTRE UN ITALIANO SU TRE SEGUE SCRUPOLOSAMENTE LE INDICAZIONI DEL PROPRIO MEDICO, UN ALTRO TERZO FA ADDIRITTURA DA SÉ, DENUNCIA L’OSSERVATORIO DELL’ONDA

Se un terzo dei pazienti sono ’disciplinati’, seguendo alla lettera (come da prescrizione), i consigli di somministrazione forniti dai loro medici, un altro terzo li rispetta ma solo in parte mentre, un altro terzo, non li segue affatto facendo un uso a piacimento personale. E’ l’impietosa fotografia scattata dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda), sulla base di dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, che segnala quanto gli italiani siano ’anarchici’ rispetto ai farmaci: Dunque, di fronte alla surreale realtà secondo cui solo uno su 3 segue le indicazioni del medico, ora anche attraverso il ’Winter Village’ (il campo-base della salute e della prevenzione che sarà allestito a Milano dal 18 al 22 gennaio nell’aria antistante via Mario Pagano), si spera di riuscire a promuovere un consumo più corretto dei medicinali. L’iniziativa, illustrata oggi a Palazzo Marino, sede del Comune, è promossa da Onda grazie al contributo incondizionato di Doc Generici. Per 5 giorni, dalle 10 alle 19, presso il campo-base i cittadini potranno sottoporsi a check-up gratuiti con specialisti in cardiologia, diabetologia, medicina generale, ipertensione, oftalmologia, psichiatria, urologia e igiene dentale. Ci saranno inoltre 4 spazi tematici dedicati a salute e prevenzione: ’Mangia sano e bevi responsabile’, l’area food dove lo chef Matteo Scibilia preparerà cibi salutari spiegando l’importanza di una corretta alimentazione; ’Coltiva la tua salute’, su prevenzione e continuità delle cure; ’Esplora il tuo corpo’, dove vivere un’esperienza digitale per conoscere i rischi legati agli stili di vita; ’Area conferenze’ per approfondire. Per informazioni sulle varie attività, www.wintervillage.it e la pagina Facebook @ondawintervillage. Ma cosa può spingere gli italiani al ’fai-da-te’ con i farmaci? Le risposte sono tante e controverse ma fra le cause principali, oltre che la scarsa motivazione, viene sottolineata un’informazione inadeguata, l’insorgenza di disturbi imputati talvolta arbitrariamente al trattamento, schemi terapeutici troppo complessi e difficilmente gestibili nella quotidianità, la sostituzione di un farmaco generico con un altro equivalente, elenca Onda. E a tal proposito, l’Osservatorio ha condotto un’indagine da cui risulta che per 3 donne su 4 la sostituzione di un generico con un altro equivalente rappresenta un problema, che in un quinto dei casi (19%) si traduce in una minore aderenza alla terapia: errori di assunzione, sospensione o interruzione. Tuttavia, secondo Onda non si deve però imputare di colpe soltanto la negligenza dei pazienti. “La scarsa aderenza coinvolge l’intero sistema socio-sanitario – evidenziano – e la strategia di miglioramento dovrebbe partire da una migliore comunicazione, da un dialogo costruttivo medico-paziente e dalla semplificazione della terapia. Il Manifesto per l’aderenza alla terapia farmacologica sul territorio italiano, presentato in Senato lo scorso anno – ricorda l’Osservatorio – mira a coinvolgere tutti gli interlocutori, medici di medicina generale, specialisti, infermieri, farmacisti, caregiver e pazienti per avviare un processo di valorizzazione della relazione terapeutica fondata su 2 cardini, il dialogo e la continuità assistenziale. Un obiettivo prioritario, considerati i vantaggi di un corretto uso dei farmaci sul fronte della salute e dell’ottimizzazione delle risorse, individuali e collettive”.