Home ATTUALITÀ Messico, disordini e vittime dopo l’arresto del figlio di El Chapo

    Messico, disordini e vittime dopo l’arresto del figlio di El Chapo

    (Adnkronos) – Disordini e vittime in Messico, nello stato di Sinaloa, dopo l’arresto del figlio di “El Chapo”, Ovidio Guzman-Lopez, a sua volta un boss di una fazione del cartello della droga del padre.  

    Tre agenti della sicurezza sono rimasti uccisi e 18 persone ricoverate, dopo che membri della gang di Guzman, noto come “Il topo”, hanno organizzato posti di blocco, dato fuoco ad automobili e assalito l’aeroporto di Culiacan, dove hanno aperto il fuoco contro due aerei, uno dei quali in fase di decollo diretto a Città del Messico. Video pubblicati sui social mostrano i passeggeri dell’aereo che cercando riparo sotto i sedili. Le scuole nell’intero stato rimarranno chiuse anche oggi.  

    Guzman-Lopez era stato catturato a Culiacán e trasferito a Città del Messico. Più di cento voli sono stati cancellati in tre aeroporto di Sinaloa. El Chapo, Joaquin Guzman, sta scontando una condanna all’ergastolo negli Stati Uniti dopo essere stato dichiarato colpevole, nel 2019, di traffico di droga e riciclaggio di denaro.  

    Gli Stati Uniti avevano introdotto un premio di 5 milioni di dollari per informazioni utili all’arresto del figlio e l’operazione durata sei mesi per il suo arresto ha avuto il sostegno degli Usa, come ha reso noto il ministero della Difesa messicano.  

    La prossima settimana il Presidente americano Joe Biden sarà in Messico per partecipare al vertice Nord americano. Arriverà domenica, un giorno prima di quanto previsto, come ha annunciato il ministro degli Esteri messicano, Marcelo Ebrard.  

    Guzman e il fratello Joaquim coordinano 11 laboratori di metanfetamine nello stato di Sinaloa, dove vengono prodotte 1.300- 2.200 chili di questa sostanza ogni mese, secondo informazioni diffuse dal dipartimento di Stato Usa. Guzman avrebbe anche ordinato l’assassinio di informatori, di un trafficante di droga e di una famosa cantante messicana che si era rifiutata di esibirsi al suo matrimonio.