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“Mi accusano di peculato e di aver favorito i miei fratelli”, Mons. Becciu è pronto a querelare

Fonti interne al Vaticano parlano di un confronto molto duro, al termine del quale Bergoglio ha chiesta al Cardinale Mons. Angelo Becciu, di dimettersi dalla Congregazione delle cause dei Santi, rinunciando inoltre subito ai suoi diritti da cardinale.

L’amara conclusione di una vicenda che ha suscitato non poche perplessità.

In effetti l’alto prelato è sospettato di aver movimentato cifre importanti per avvantaggiare i suoi familiari. In particolare, la lente è puntata su quei settecentomila euro che, a disposizione del Santo Padre per opere di carità, hanno invece preso ‘altre vie’, meno nobili.

Mons. Becciu, commesse importanti andate a vantaggio dei suoi fratelli

A mandare su tutte le furie Bergoglio, nello specifico, i centomila euro che dalle casse dell’Obolo di San Pietro (destinate appunto a sostenere le attività caritative della Caritas di Ozieri), sarebbero invece finiti in uso alla Spes, la cooperativa sociale Spes, della quale è il presidente proprio Antonino Becciu, fratello del cardinale.

Ed ancora, il Santo Padre nel ‘conto finale’ ha poi aggiunto anche altri due contributi da 300mila euro ciascuno, che Becciu avrebbe ‘donato’ sempre alla Spes. Ma non solo, a quanto pare il porporato avrebbe anche esercitato forti pressioni all’interno della Cei, perché si giungesse ad una collaborazione fra la Caritas di Roma e la società Angel’s Srl, il cui amministratore – guarda caso – è Mario, un altro fratello.

Ma come è giusto che sia, in famiglia tutti i fratelli debbono poter avere ‘cristianamente’ le stesse possibilità, e dunque il Card. Becciu ha fatto sì che anche un atro fratello, Francesco, potesse disporre di un po’ di fortuna, vedendosi appaltare diverse commesse per lavori di falegnameria per una serie di Nunziature. Anche qui ‘casualmente’ la ditta di falegnameria si è aggiudicata una commessa da 80mila euro dalla Nunziature dell’Angola, proprio dove il Monsignore ha ricoperto la carica di Nunzio per diversi anni.

Mons. Becciu: “Sono pronto a dare la mia vita per il Papa”

Insomma accuse non da poco, rispetto alle quali però il Cardinale nega: ”Mi accusano di peculato e di aver favorito fratelli, surreale”, ribatte Becciu, precisando di “Non ho arricchito la mia famiglia”. Anzi, ‘avverte’,  “sono pronto a querelare” (forse il Santo Padre?), e “pronto a chiarire con i magistrati, sono un normale cittadino”. Quindi concludendo Becciu  ha aggiunto: “Spero che il Papa si renda conto che è tutto un equivoco, era turbato, io ho accettato come fulmine a ciel sereno”. Nessuno deve permettersi di dubitare sulla sua onestà e, soprattutto, sulla fedeltà nei confronti di Bergoglio, e rimarca: “Sono pronto a dare la mia vita per il Papa”.

Max

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Max Tamanti