MI CANDIDO PER RIDARE VOCE AI TERRITORI. IL CENTRODESTRA UNITO? IO VADO AVANTI

    “Sono qui oggi non per annunciarvi che mi candido, perché questo lo sapete già, ma vi chiedo perché mi dovrei candidare? Rispondo io: non per bramosia di potere, non per fare gli interessi di qualcuno ma perché penso sia giusto ridare voce ai territori, ai sindaci, al mondo del volontariato, dei professionisti che hanno lasciato nella loro vita un’impronta. Io sono impegnato da 22 anni nella pubblica amministrazione, ne ho incontrati tanti di professionisti che senza intendere la politica come professione ha cercato di lasciare qualcosa di se’, questo sarà il target della nostra lista. E’ chiaro che noi non abbiamo niente da perdere, nel senso che tutti noi abbiamo già un lavoro, io penso che ognuno di noi abbia voglia di lasciare qualcosa del suo passaggio nella vita. Per cui il mondo che farà parte della mia lista sarà di questo target”. Ha incontrato i giornalisti per parlare della sua candidatura alle prossime regionali del Lazio e, puntuale, la prima domanda poneva il quesito centrodestra: qualora vi fosse una corsa unitaria, Sergio Pirozzi sarebbe disposto a tornare sui suoi passi? “Nel mio logo c’è l’orma di uno scarpone che va avanti, andrò avanti comunque – risponde il tenace sindaco di Amatrice – Se sarò accusato di non aver fatto squadra? Io sono preparato a tutto. Ma dico anche perché non condividere un obiettivo che dice: diamo spazio a chi non ha cambiali, ha sempre lavorato per gli altri, si vuole rivolgere alle persone che non votano più. Se fanno altre scelte vuol dire che hanno obiettivi diversi dai nostri e se ne prenderanno la responsabilità. Presenterò la mia squadra di assessori prima delle elezioni, è regolare… dal piccolo a grande i meccanismi sono gli stessi. Io ho sempre ?vinto le elezioni senza spendere un euro – promette infine Pirozzi – noi partiremo con una raccolta fondi massimo mille euro”.
    M.