Home ATTUALITÀ Miccichè: “Musumeci circondato da sciacalli, parli coi partiti’

    Miccichè: “Musumeci circondato da sciacalli, parli coi partiti’

    “Non c’è nessun complotto della maggioranza, mi creda, io invito il Presidente Musumeci, che è persona molto intelligente, a non farsi fuorviare da qualche sciacalletto che gli sta vicino. Deve, finalmente, parlare con i partiti”. A parlare, in una intervista all’Adnkronos, è il Presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè all’indomani della debacle del Governatore Nello Musumeci che in aula è stato ‘tradito’ da un gruppo di franchi tiratori della maggioranza, arrivando terzo tra i grandi elettori per il Quirinale, dopo lo stesso Miccichè e, persino, dopo l’esponente dell’opposizione, il grillino Nuccio Di Paola. Ieri sera, dopo avere annunciato ai suoi fedelissimi l’intenzione di dimettersi, Musumeci, ha cambiato idea e nel corso di una diretta Facebook ha fatto sapere che avrebbe azzerato la sua Giunta. Non solo, ha attaccato anche i deputati della maggioranza che non lo hanno votato.  

    “Come primo atto azzero la Giunta. Farò un esecutivo che ci porti fino alla fine della legislatura, un esecutivo di responsabili. E andremo avanti, fregandocene di questi mezzucci”, ha detto. “Voti di accattoni che hanno tentato un atto di intimidazione per ottenere posti di sottogoverno, ma non mi lascio condizionare. Io non mi dimetto, non mollo, io riparto, io rilancio”, ha spiegato Musumeci. Ma oggi Miccichè lo invita “sinceramente” ad “approfittare di questa situazione negativa che si è creata”. “Ma quale complotto – dice – si sapeva da ieri che almeno in sette della maggioranza non lo avrebbero votato. Se Musumeci pensa che il problema sia il Parlamento ancora una volta sbaglia, sbaglia eccome”.  

    “Ancora una volta, Musumeci non vuole capire che deve parlare con i partiti – aggiunge il Presidente dell’Ars – il regime della democrazia si fonda su due pilastri, i partiti e il Parlamento. Come fa ancora a volere andare contro queste due istituzioni. Chi lo sta suggerendo? Sono sicuro che c’è qualche personaggio che gli suggerisce ad agire in questo modo. Musumeci continua a fare errori che sono sempre quelli che lo hanno portato a questo risultato”. Parlando poi della frase di Musumeci, che ha fatto sapere che dopo l’azzeramento della Giunta avrebbe chiesto i nomi dei nuovi assessori ai partiti nazionali, Miccichè dice: “Ma è convinto che loro possono parlare con Berlusconi, o con Salvini e Meloni e noi qui non esistiamo? Berlusconi mi chiama subito appena riceve una telefonata da un siciliano per sapere cosa dirgli. Davvero questi pensano che i partiti nazionali siano altra cosa rispetto a quelli regionali? Mi risulta che, ad esempio, il deputato Minardo e Salvini si parlano ogni giorno, anche Meloni con i suoi”. 

    “Musumeci ancora insiste con questo errore clamoroso – dice Miccichè – si deve rendere conto che ci sono dei problemi tecnici in questo governo. Che ci sono delle persone che hanno un rapporto terrificante con il Parlamento, non c’è niente da fare. Quando chiedevo ieri ai deputati a di votare per lui, in tanti mi hanno detto: ‘Gianfranco, non mi rompere’. Gliela dovevano fare pagare, più a qualche altro che a lui. Musumeci subisce il danno che gli fanno altri. E parlo dei famosi sciacalletti di cui ho già parlato pochi giorni fa. Sono sempre gli stessi”. “Ora lui fa capire che sono quelli che vuole confermare”, dice. Tra ieri sera e oggi si fanno tra gli altri i nomi del suo fedelissimo Ruggero Razza e dell’assessore palermitano Toto Cordaro. “Non ci credo che non se ne renda conto che i problemi sono quelli, non ci posso credere, mi pare una cosa folle”. 

    “Io ero convinto che ieri Musumeci avrebbe chiamato i partiti, ci avrebbe dato appuntamento per stamattina e ci avrebbe detto: ‘Cosa dobbiamo fare? Solleviamo questa situazione’. Questo doveva fare. Ieri non ha preso uno schiaffo dalla maggioranza, ma da sette persone. E parliamoci chiaro, senza il mio intervento queste persone non sarebbero state solo sette, ma settanta. Se ne rendo conto? Se non si rende conto vada avanti…”. Ieri sera Musumeci ha definito i sette deputati ‘dei disertori, scappati di casa”. 

    “Ieri ha detto che lui si rivolge alla stragrande maggioranza dei siciliani – aggiunge – beh, se vuole la ricandidatura allora la chieda alla stragrande maggioranza dei siciliani e non ai partiti, altrimenti diventa imbarazzante”. E rivela un retroscena: “Ieri all’inizio addirittura alcuni deputati avevano pensato di non farlo eleggere tra i tre grandi elettori. Lo volevano fare arrivare quarto”, cioè fuori dalla rosa dei tre grandi elettori per il Quirinale. “E io, da rappresentante delle istituzioni ho detto a tutti di non farlo – dice – e lui ancora non si rende conto di quali sono i problemi”.  

    Poi, parlando della possibilità che tra gli assessori confermati potrebbe esserci anche Marco Falcone di Forza Italia, fa sapere: “Per quanto riguarda gli assessori di Fi li indica Fi, punto. Se Musumeci pensa di nominarli si candideranno con lui. Ma sono certo che non esiste questa possibilità. Se pensa di volere scegliere gli assessori senza parlare con i partiti vuol dire che chiede la rottura. Sarebbe drammatico, non credo lo voglia fare…”. (di Elvira Terranova)