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Migrantes: meno sbarchi ma crescono morti e dispersi

“È un fatto: negli ultimi tre anni sono entrate meno persone in cerca di protezione, in seguito all’accordo Ue-Turchia del 2016 e del memorandum siglato nel 2017 dall’Italia con il Governo di Tripoli, nonostante la situazione di guerra civile e le informazioni più che fondate sul non rispetto dei diritti umani in Libia”, tuttavia, “i morti e dispersi in mare sono aumentati in proporzione a chi è riuscito a partire. E le condizioni di chi rimane bloccato in Turchia, lungo la rotta balcanica, in Grecia o fuori dai nostri porti e, soprattutto, di chi viene intercettato e riportato in Libia sono più che preoccupanti e allarmanti“.
E’ quanto rivela il rapporto stilato da ‘Migrantes 2019’, presentato stamane al Festival della Migrazione di Modena dove, tra l’altro, si tiene a sottolineare che “c’è uno scarto preoccupante tra la sovra-rappresentazione del fenomeno in Italia e in Europa e la sua dimensione reale”.

Oggi si conta 1 morto/disperso ogni 74 arrivi

In particolare, il rapporto punta la lente d’ingrandimento sul crescente calo, rispetto al 2016, con i 117mila registrati nel 2018. Una diminuzione che rapporta anche i morti/dispersi in numero assoluto, cresciuti però in rapporto agli arrivi. Infatti nel 2015 si contava 1 morto/disperso ogni 269 arrivi, nel 2018 1 vittima ogni 51 arrive e, quest’anno, al momento la media parla di 1 morto ogni 74 arrivi.
Complessivamente, nel periodo compreso tra il gennaio e l’ottobre di quest’anno, le rotte migratorie verso l’Europa (e all’interno dell’Europa), sono stati censiti 1.089 morti/dispersi in mare, e 97 ‘via terra’. Nello specifico poi, sebbene ‘provvisori’, sempre nello stesso periodo seguendo le rotte marine complessivamente, tra migranti e rifugiati, sarebbero giunti in Europa circa in 81mila.

I richiedenti asilo sono aumentati del 7%

Tra le varie voci, e soprattutto numeri, dei quali si compone il rapporto Migrantes, rispetto allo corso anno (32.500), in questi mesi del 2019 sarebbero tornati ad aumentare gli arrivi lungo le rotte del Mediterraneo (45mila da gennaio a ottobre), con un evidente peggioramento di morti/dispersi rispetto al 2018 (3%), rispetto al 3,5% di quest’anno, in rapporto a tutti i migranti e rifugiati che hanno scelto la traversata.
In tutto questo i richiedenti asilo – prima volta nell’Ue nel 1° semestre 2019 – sono stati 307.110 che, se confrontati col semestre del 2018, risultano essere cresciuti del +7%.
Seguendo i numeri, per arrivi l’Italia è quinta, dopo la Germania, la Francia, la Grecia e la Spagna.
Max