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Migranti: complice l’avvento della pandemia, e la conseguente crisi, in 200mila hanno preferito ‘cambiare aria’

Complice l’avvento della pandemia che, di fatto, ha pressoché azzerato la nostra economia – ora finalmente in ripresa – per la prima volta negli ultimi 20 anni, nel nostro Paese è sensibilmente calata la presenza di cittadini stranieri.

Come spiega infatti il ‘corposo’ (e 31simo), Dossier Statistico Immigrazione, curato da  Idos – in collaborazione con Confronti e Istituto di Studi Politià – alla luce dell’accertata ‘compensazione’ è in atto la sensibile ‘fuga’ di moltissimi cittadini stranieri.                                                                                             

 Stranieri, nell’ultimo anno, con la ‘crisi da Covid’,  hanno ‘fatto le valigie’ ben 200mila unità

Con un tasso di occupazione sensibilmente diminuito, così come le residenze, nell’ultimo anno ben 200mila stranieri (a fronte degli attuali 5.013.215), hanno infatti fatto le valigie per andare a cercare fortuna in altri paesi Ue. Pensare che, fino a poco tempo fa, la popolazione straniera ‘stanziale’ (residente in Italia), andava a compensare i saldi naturali negativi degli italiani.

Inesorabilmente come dicevamo, la pandemia e le conseguenti misure di contenimento, rispetto al 2019 sono calate del 33%  le iscrizioni dall’estero (177.304), così come, sempre rispetto allo stesso periodo, si sono dimezzati anche gli stranieri cancellati per l’estero, parliamo di circa il 48,4% in meno. Curioso vedere poi come, a fronte dell’incremento della mortalità – aggravata dal Covid –  la componente italiana perde, tra nati e morti, 392.108 persone mentre, quella straniera, grazie alle nascite, aumenta di 50.066. C’è infatti da dire che, grazie alla media della loro più giovane età, gli stranieri hanno sofferto meno le conseguenze avverse  della pandemia, anche se in un anno anche loro hanno subito un forte incremento di perdite, pari a 1.892 in più rispetto al 2019.

Stranieri: molte concause legate alla pandemia hanno reso loro difficile vivere il Paese

Altri casi di ‘scoraggiamento’ che hanno concorso alla ‘resa’, fattori legati alla irreperibilità o alla scadenza del permesso di soggiorno. C’è poi da considerare anche – soprattutto nel caso dei cittadini non comunitari – il blocco delle frontiere, e l’improvviso rallentamento della macchina burocratica dalla quale dipendono anche le pratiche amministrative che hanno complicato il rilascio del permesso di soggiorno, e l’iscrizione anagrafica. Indubbiamente, al netto delle acquisizioni di cittadinanza italiana e delle cancellazioni d’ufficio, per la popolazione straniera, il 2020 è stato quindi il peggiore degli ultimi 20.

Stranieri, l’improvviso avvento della disoccupazione in un Paese che prima dava opportunità

A monte di tutto ciò, la grande crisi sofferta dal mercato del lavoro dove, dopo anni – anche per loro – di grande crescita, gli stranieri hanno invece iniziato ad accusare gli effetti dell’improvvisa  disoccupazione. In proporzione, dopo l’exploit seguito dal 2004, nel 2020 il numero degli occupati stranieri si è ridotto del 6,4%, contro il -1,4% registrato fra gli italiani. Complessivamente gli occupati stranieri sono scesi 2.346.000, segnando una perdita di 159.000 unità quando, nel 2019, erano invece 2.505.000 nel 2019.

Insomma, purtroppo anche per noi, l’Italia non è più il Paese dell’Eldorado. Speriamo di recuperare in fretta…

Max