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Milan, Juve affondata e Ibra ammette: “Con me dall’inizio potevamo puntare allo scudetto”

Pioli dà Pioli toglie. L’allenatore del Milan ha vestito i panni del giudice per una settimana tirando i fili del campionato. Alla fine ha riequilibrato tutto dopo la vittoria con la Juve. Pochi giorni prima era stata la Lazio a cadere, permettendo ai bianconeri di scappare in vetta senza fiato sul collo. Ibra e compagni hanno ricambiato il ‘favore’ alla Juve battendola in casa.

Solo la sconfitta biancoceleste a Lecce ha impedito alla Lazio di recuperare punti sulla vetta, ma Pioli, ex allenatore ancora amato nella Capitale, aveva compensato lo sgambetto che ha probabilmente segnato le sorti della stagione. Milan batte Juve 4-2, una vittoria clamorosa che porta i rossoneri al momentaneo quinto posto in classifica.

Il solito Ibra

Protagonista della gara il solito, che ha dato spettacolo in campo (segnando il secondo gol) e alla fine della partita, davanti ai microfoni: “Sono vecchio non è un segreto, ma l’età è solo un numero. Sto facendo bene gli allenamenti, ho un buon equilibrio. Dovevo giocare un po’ di più dall’ultima gara, ne mancano ancora tante”.

Ha continuato lo svedese: “Sto bene, cerco di aiutare la squadra in tutti i modi. La squadra è fortunata ad avermi, se fossi stato qua dal primo giorno avremmo vinto lo scudetto. Io allenatore in futuro? Sono presidente, allenatore e giocatore, ma mi pagano solo da giocatore. Vediamo, c’è ancora un mese per divertirmi”.

“Ci sono cose che stanno succedendo qua di cui non siamo in controllo, mi dispiace per i tifosi, può essere l’ultima volta che mi vedono live. Giocare senza tifosi è brutto, oggi avrebbero potuto divertirsi con noi, facciamo il nostro e siamo professionisti. Non sto qua per fare la mascotte ma perché voglio portare i risultati. Addio a fine anno? Leggete tra le righe…”, ha concluso Ibra.