Mirandola, incendiata sede dei vigili, arrestato il colpevole

    L’incendio è divampato nella notte tra lunedì e martedì 21 maggio e sarebbe di origine dolosa. A Mirandola, nel modenese, la sede dei vigili urbani è stata data alle fiamme fino a provocare un’esplosione che ha coinvolto gli appartamenti adiacenti. Il bilancio finora parla di due morti, due feriti gravi e 16 intossicati. Secondo i primi accertamenti compiuti sul posto l’incendio è di origine dolosa: nella notte il fumo provocato dalle fiamme si è alzato fino a raggiungere gli appartamenti sovrastanti raggiungendo le persone che dormivano. Le fiamme avrebbero poi provocato l’esplosione che ha portato alla morte due persone. Sul posto indagano polizia e vigili del fuoco.  

    Aggiornamento 10:30

    Nuovi sviluppi legati all’incendio che ha colpito la caserma dei vigili urbani di Mirandola, rese note le vittime del rogo: si tratta di un’ottantenne della sua badante di 74 anni. Individuato anche il responsabile dell’incendio doloso, si tratta di un giovane nordafricano trovato a 100 metri dalla sede dei vigili con un accendino e un berretto della polizia municipale probabilmente prelevato proprio dall’edificio. 

    Aggiornamento 11:00
     
    Sulla vicenda si è espresso anche il ministro dell’interno Matteo Salvini, che con un post su Facebook ha reso noto tutto il suo disappunto: “Arrestato giovane immigrato nordafricano per il rogo che ha devastato la sede della Polizia locale di Mirandola: due morti, decine di feriti e intossicati. Una preghiera e un abbraccio alle famiglie delle vittime. Altro che aprire i porti! Azzerare l’immigrazione clandestina, in Italia e in Europa, è un dovere morale: A CASA tutti!”, ha concluso Salvini. 

    G.C.