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Morire lavorando: l’Inail denuncia che soltanto nei primi due mesi del 2022 sono stati registrati già 144 morti e ben 121.994 infortuni

Pochi giorni fa, sopratutto in vista del I° Maggio (giornata di festività notoriamente intitolata ai Lavoratori), erano stati i Vescovi italiani a denunciare, oltre che le discriminazioni – a danno delle donne – e le diseguaglianze, l’impressionante numero di morti per lavoro.

Ed oggi l’Inail ha illustrato il gravissimo bilancio relativo al  fenomeno infortunistico che rispetto al periodo gennaio-febbraio 2022, risulta addirittura in salita registrando un tragico + 26,4%.

L’Inail: ”Nel 2022 in soli due mesi registrate 120mila denunce di infortunio, 114 delle quali con un esito mortale”

Come spiega infatti all’agenzia di stampa Ansa, Franco Bettoni, presidente dell’istituto degli infortuni sul lavoro, “In soli due mesi si sono registrate oltre 120mila denunce di infortunio, 114 delle quali con esito mortale, ed i preoccupanti incrementi rispetto al primo bimestre del 2021 impongono una seria riflessione, per stimolare maggiore attenzione verso il tema della salute e sicurezza sul lavoro“. 
Nello specifico del primo bimestre dell’anno in corso, si legge nel report, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno le
denunce di infortunio hanno toccato un incremento del +47,6% mentre, quelle relative ad un esito purtroppo mortale, del +9,6%: una strage silente che si rinnova nelle mostre città con una frequenza spaventosa.

Inail: aumentate del +3,6% le denunce relative alle patologie scaturite dal lavoro, così come gli incidenti professionali, +49,9%

Non da meno poi anche l’aumento delle patologie riconducibile ad una conseguenza professionale (sono state infatti circa 8.080 le denunce), che rispetto agli stessi mesi del 2021 toccano già un notevole +3,6%.

Nello specifico, rispetto al report dell’Inail, scorrendo i dati rilevati al 28 febbraio di ciascun anno, come riporta anche l’Ansa, “evidenziano a livello nazionale per il primo bimestre del 2022 un incremento rispetto al pari periodo del 2021 sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 74.688 del 2021 ai 111.975 del 2022 (+49,9%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un aumento del 26,1%, da 7.946 a 10.019“.

Entrando poi nello specifico del solo mese di febbraio di quest’anno riassume ancora il presidente, “il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un +46,9% nella gestione Industria e servizi (dai 70.565 casi del 2021 ai 103.661 del 2022), un +2,5% in Agricoltura (da 3.351 a 3.435) e un +70,9% nel Conto Stato (da 8.718 a 14.898)”.

L’Inail: “Gli infortuni sul lavoro da record nel Nord-Ovest (+65,4%), segue poi il Sud (+55,5%). Più a rischio gli italiani che gli extracomunitari

Entrando poi nello specifico delle analisi territoriali, illustra ancora Franco Bettoni all’Ansa, “si evidenzia un incremento delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: più consistente nel Nord-Ovest (+65,4%), seguito da Sud (+55,5%), Isole (+53,3%), Centro (+44,3%) e Nord-Est (+28,6%)“. Inoltre, spiega ancora il report dell’Inail, “Tra le regioni con i maggiori aumenti percentuali si segnalano la Campania, la Liguria e la Valle d’Aosta“.

Infine, il forte rialzo degli infortuni ha interessato sia i lavoratori italiani (+50,8%), che quelli extracomunitari (+36,0%) e comunitari (+20,1%).   

Max